L’ibridizzazione radiofonica e la multipiattaforma importano anche nuove esigenze ed opportunità professionali interessanti per giovani e meno giovani.
Dopo l’iniziale euforia chi sta sperimentando la visual radio (qualcuno meno tecnicamente la definisce “radiovisione”), in particolare sul DTT (fenomeno indiscutibilmente del momento) si sta rendendo conto che mettere in onda il pur bravissimo e magari telegenico speaker di turno non è la soluzione più idonea, ancorché la più immediata.
Se la tv è impiegata meramente come piattaforma distributiva – quindi nel caso della radiodiffusione terrestre coincide con la tecnica trasmissiva DTT – e non col medium televisivo in quanto tale, basta e avanza l’audiografica, posto che chi ne fruisce godrà esclusivamente dell’accompagnamento sonoro (la tv sarà utilizzata in luogo del ricevitore radio). In tal senso ogni investimento contenutistico sulla componente video che vada oltre il logo di stazione o poche altre informazioni accessorie sarebbe improduttivo sul piano sostanziale.Se invece il fine è quello di conseguire un’integrazione sensoriale, quindi lo sfruttamento della componente video in termini contenutistici (editoriale e commerciale), allora il discorso cambia. Occorrerà in tal senso formare i propri speaker, dj, giornalisti ad “andare in tv”, adottando quelle tecniche di conduzione ed approcci logistici che non sono così scontati per un radiofonico. Necessiteranno allora corsi specifici e formatori che abbiano piena consapevolezza delle peculiarità dei due mezzi.
Sempre a livello content, alcune esigenze concrete si sono manifestate nelle prime fasi di questo nuovo connubio radiotelevisivo: adattare all’impiego video station id, sigle, liners e spot non è cosa così immediata e presuppone, oltre che di un’apposita strumentazione, anche di capacità inedite per gli operatori radiofonici tradizionali.
Non solo: accade frequentemente che, nei casi di visual radio, ci sia l’esigenza di integrare contributi video per pezzi che non dispongono di videoclip oppure che non possono essere riprodotti a causa della mancanza di autorizzazioni a farlo o per via dell’originaria scarsa qualità. Sarà quindi utile realizzare dei “surrogati visivi” per i quali, ancora una volta serviranno specifiche figure professionali.
E ancora: come negli atti ’80-’90 con gli splittaggi pubblicitari, serviranno delle basi visive di compensazione per accompagnare momenti informativi non coperti dalla componente video (informazioni settoriali quali meteo, viabilità, ecc.): “L’esigenza è molto più marcata di quello che si potrebbe pensare ed uno studio di produzione che si specializzasse in tal senso avrebbe molte richieste nel prossimo futuro” commenta Stefano Cionini, partner di MCL Avvocati Associati, law firm che gestisce in esclusiva l’Area Affari Legali di Consultmedia (struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico).
“L’utilizzo di video surrogati permette peraltro di ovviare ad alcuni aspetti connessi allo sfruttamento dei diritti d’autore e dei diritti connessi: le attuali licenze delle società di collecting non sempre prevedono chiaramente le condizioni di estensione al video delle stesse. Qualcuno allora sta pensando di sfruttare all’uopo contributi video HD di libero utilizzo disponibili in rete (si pensi ai video di spettacoli naturali o di evoluzioni sportive facilmente associabili a brani musicali eterogenei). Una library in tal senso sarebbe conveniente e molto richiesta”, conclude l’avv. Cionini (foto).
Lato tecnico, la maggior parte dei produttori di regie automatiche sta adattando le proprie macchine ai servizi ibridi. Tra i più impegnati in tal senso vi è certamente Bitonlive.com, i cui prodotti sono quanto di più moderno e flessibile il mercato offra. “Con Andrea Valtulina abbiamo affinato la regia di ultima generazione Flu-O per gli impieghi audiografici e visual radio; si tratta indiscutibilmente di un prodotto competitivo ed affidabile”, annota Stefano Apicella, responsabile del progetto ibrido DTT-IP NBC Milano.
Sempre sul tema dei supporti, 22HBG, nell’ambito della joint venture con Consultmedia per la sperimentazione delle soluzioni per l’ibridizzazione della radio, ha in fase avanzata di test un’evoluzione del performante strumento Force per impieghi visual radio. “Force è uno strumento duttile e straordinario anche per impieghi commerciali per personalizzazioni in ambienti pubblici (bar, ristoranti, discoteche), splittando i contenuti pubblicitari”, osserva Maurizio Sala di Logikasoftware, azienda che nell’ambito della succitata j.v. con Consultmedia sta conducendo le sperimentazioni, che aggiunge: “Una sua integrazione per l’utilizzo DTT introduce opportunità enormi sul piano editoriale e commerciale”.
Del fatto che nelle emittenti più giovani e virtuose la gestione degli eventi stia acquisendo un peso sempre maggiore in termini di introiti abbiano più volte scritto su queste pagine, cosicché basterà rilevare che la visual radio DTT consente di aumentare le potenzialità commerciali ed artistiche di tale area di business attraverso riprese video da veicolare successivamente sui canali tv dell’emittente radiofonica. “Se la tecnologia soccorre attraverso automatismi in fase di ripresa (esistono sistemi di facilissima collocazione negli ambienti per la cattura delle immagini per la successiva post-produzione), è però necessario che l’elaborazione del prodotto da trasmettere sia effettuata da personale formato all’uopo per assicurare la massima qualità audiovisiva”, annota Massimo Rinaldi, ingegnere di Tecnomedia, società che cura l’area tecnica di Consultmedia.
Le opportunità visual possono comportare un grande passo avanti per lo sviluppo della radio 4.0 sia sul piano editoriale che commerciale. L’importante, come sempre, è prima di tutto capirle a fondo. (E.G. per NL)