Morgan Stanley, la nota banca d’affari di New York, ha messo in guardia in una sua analisi Alphabet, la holding che controlla Google: se non attuerà immediati correttivi, rischia di perdere la guerra contro Amazon per il controllo dell’essenziale mercato degli smart speaker e quindi del mercato dell’e-commerce.
E la banca propone la soluzione per scongiurare la disfatta: regalare a tutte le famiglie americane un Google Home Mini, la versione economica dell’assistente domestico (in Italia in vendita a circa 50 euro).
“Riteniamo che Alphabet abbia bisogno di più smart speaker nelle case degli utenti”, spiega l’analista Brian Nowak di Morgan Stanley, secondo il quale in futuro “gli acquisti online si faranno sempre piu’ spesso “a voce”.
“E se Amazon dovesse continuare a primeggiare nel mercato (negli Stati Uniti detiene una quota del 62%m contro il 33% di Google), sarebbe minacciata la crescita a lungo termine di Alphabet nella voce, altamente remunerativa, delle ricerche”, avverte Nowak.
Insomma: il commercio online passerà sempre più dagli smart speaker (entro il 2022 il 70% delle famiglie americane ne saranno dotate) e per gli acquisti online ciò costituisce un nodo cruciale in quanto si tratta di una vera e propria rivoluzione, posto che gli utenti non digiteranno quello che cercano attraverso la tastiera di un pc, ma lo chiederanno direttamente ai loro device (costantemente in ascolto).
L’attuazione del suggerimento di Morgan Stanley costerebbe a Google 3,3 miliardi di dollari. Ma allo stesso tempo aprirebbe la frontiera del commercio online 4.0.
Intanto però in Italia Google Home domina il mercato, in quanto Alexa, l’assistente domestico di Echo, lo smart speaker di Amazon, sarà in vendita solo tra qualche mese. Un vantaggio non da poco, se nel frattempo le vendite continuassero di questo passo (Google ha intensificato la promozione del suo device in queste settimane con una grande campagna pubblicitaria sulle principali aree demografiche).
Tra gli impieghi degli smart speaker vi è, ovviamente, anche l’ascolto della musica e, in particolare di trasmissioni radiofoniche (come noto, lo smart speaker è il principale candidato alla sostituzione del ricevitore FM nell’indoor).
Tuttavia, per quanto riguarda il live streaming, allo stato, non esiste possibilità di ascolto attraverso Google Home senza la mediazione dell’aggregatore TuneIn, salvo che l’emittente si doti di un accesso diretto. Soluzione a cui sta lavorando 22HBG, il provider Radio 4.0 titolare del noto aggregatore FM World, che ha già una corsia preferenziale su Google Home.
Nel video che vi mostriamo è possibile verificare l’utilizzo di una app di un’emittente per l’interazione diretta con Google Home.
“Riteniamo che gli smart speaker siano una formidabile opportunità per le emittenti radiofoniche“, commenta Gianluca Busi, portavoce di 22HBG, che insieme a Consultmedia (struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico), ha promosso da due anni a questa parte tutta una serie di iniziative volte a favorire lo sviluppo della Radio 4.0.
“Gli smart speaker, oltre a costituire una piattaforma di distribuzione dei contenuti audio sempre più importante, diverranno essenziali per il podcasting, ma soprattutto, favoriranno lo sviluppo dell’e-commerce anche per la radio”, interviene Giovanni Madaro, economista di Consultmedia.
“Dopo i primi dati di vendita (superiori alle aspettative) di Google Home, abbiamo ricevuto molte richieste di assistenza da parte dei principali player radiofonici italiani”, osserva Busi. “Forti della nostra esperienza per lo sviluppo della Radio sulle smart tv, abbiamo avuto meno difficoltà di altri nel comprendere i particolari modelli comportamentali del device“, conclude il manager dell’azienda, che appartiene al medesimo gruppo cui fanno riferimento Elenos ed Itelco, storici brand del broadcasting radiotelevisivo italiano. (M.L. per NL)