E’ uno degli aggregatori di flussi streaming radiofonici tecnologicamente più evoluti tra quelli esistenti sul mercato: si chiama Replaio, è polacco e in poco tempo ha totalizzato 1.000.000 di download, molti dei quali in Italia (nel nostro paese è presente una versione in lingua italiana).
Una delle sue peculiarità è quella di effettuare il mirrorlink con il cruscotto dell’auto appena vi si fa ingresso, senza che l’applicazione sia in funzione. In altri termini, impostando l’applicazione (per ora disponibile per Android) in autoplay ed abilitando il Bluetooth, Replaio (a prescindere che sia attivato) prenderà il controllo del sistema car play e lo smartphone diventerà a tutti gli effetti un’autoradio comandata direttamente dal cruscotto (potendo, per esempio, cambiare le stazioni incluse tra i “preferiti” col tasto +/- presente sui comandi del cruscotto).
Dopo aver provato l’applicazione (attraverso una BMW) ed esserne rimasti favorevolmente impressionati, abbiamo chiesto ed ottenuto un’intervista dal co-fondatore Krzysztof Śmiałowski.
(Newslinet) – Replaio Radio è un aggregatore di flussi streaming che offre opzioni interessanti, come la qualità dello streaming, le dimensioni del buffering, l’autoplay dopo l’avvio e l’attivazione automatica dell’ultima riproduzione della stazione dopo la connessione a un dispositivo Bluetooth (molto utile in fase di rolling) ….
(Krzysztof Śmiałowski) – Replaio Radio è stata introdotta ufficialmente su Google Play Store nel maggio 2016 e non ha mai smesso di crescere: abbiamo raggiunto un ottimo ranking con una valutazione di 4,8 basata su oltre 15.000 recensioni. Replaio è ancora in fase di sviluppo e tutte le nuove funzionalità saranno gradatamente introdotte: c’è ancora un grande margine di miglioramento. Parlando francamente, non ci aspettavamo molto durante la progettazione dell’app: abbiamo iniziato quasi per divertimento, ma in breve abbiamo scoperto che qualche centinaio di migliaia di utenti l’avevano installata dal lancio. Il trend mostra e riflette i cambiamenti all’interno dell’industria dell’entertainment che si svolgono davanti ai nostri occhi e che costituiscono un’opportunità da non perdere.
(NL) – Chi ha realizzato Replaio Radio e quale ne è la missione?
(KS) – Tutto è iniziato 4 anni fa, quando stavamo cercando stazioni radio online che suonassero senza sosta musica natalizia. Così abbiamo deciso di creare un’app mobile che consentisse di avere tante stazioni in un’unica piattaforma; come idea non era certo rivoluzionaria, in quanto ve ne erano di analoghe sul mercato, ma noi eravamo convinti che si potesse fare qualcosa di più e di diverso ed a quasi un lustro di distanza ci stiamo ancora lavorando. La radio è considerata un medium tra i più antichi, ma che gode ancora di enormi potenzialità; tuttavia necessita di un approccio nuovo e diverso verso la propria utenza, in linea con i profondi cambiamenti socio-tecnologici in corso. Replaio ha come mission quella di offrire soluzioni innovative che rispondano alle esigenze di nuove user experience legate alla musica ed ai contenuti audio. Internet lancia nuove sfide ed offre opportunità; ad esempio, consente agli ascoltatori di fruire di stazioni radio da qualsiasi parte del mondo all’unica condizione di avere un accesso alla rete IP. Riassumendo, l’ascolto online è un elemento essenziale della radio del futuro; e noi vogliamo farne parte.
(NL) – In questo momento, TuneIn è un OTT che gode di una corsia preferenziale sugli altoparlanti intelligenti Amazon Echo e Google Home. Come vedete questa posizione competitiva?
(KS) – Puoi ignorare i tuoi concorrenti o farti ispirare e motivare dalle loro iniziative di successo. Noi abbiamo scelto la seconda opzione. Siamo realisti: Replaio non è la più grande app nel suo genere e non è il nostro obiettivo diventarlo. Certo, se succedesse ne saremmo ovviamente felici, ma per ora siamo concentrati sullo sviluppo di soluzioni che ci permettano upgrade sempre più innovativi. Tutti abbiamo una connessione al web ed abbiamo quindi la possibilità di creare qualcosa di totalmente nuovo, di vedere le cose in modo diverso. Il mezzo radiofonico ha finalmente la possibilità di rivedere i suoi schemi e di uscirne, per realizzare nuove opzioni per il proprio pubblico.
(NL) – È opinione comune che gli aggregatori radiofonici siano un elemento essenziale nell’auto interconnessa. Avete concluso accordi con le case automobilistiche per l’inserimento di Replaio nei dashboard dei nuovi modelli?
(KS) – E’ praticamente impossibile trovare una persona che non ascolta la radio durante la guida. I nuovi modelli di auto non solo soddisfano le rinnovate esigenze dell’automobilista 4.0, ma ne creano di nuovi; le case automobilistiche lo sanno bene e pertanto includono nella maggior parte dei modelli soluzioni Apple Car Play ed Android Auto. E’ quindi naturale che aumentino i fruitori dello streaming audio alla presenza di tecnologie che ne favoriscono l’utilizzo.. Dal momento del lancio, Replaio ha lavorato con Android Auto, anche sulla considerazione che la soluzione più diffusa è quella del mirrorlink attraverso il Bluetooth. L’autoplay di Replaio che avete positivamente testato consente di attivare la riproduzione della stazione preferita dopo essere saliti in macchina senza nemmeno togliere lo smartphone dalla tasca. Stiamo continuando a lavorare sull’interazione dell’applicazione con i sistemi Bluetooth dell’automobile, introducendo nuove funzionalità. Rispondendo alla specifica domanda, non abbiamo accordi specifici con le case automobilistiche in quanto siamo concentrati sull’integrazione con Android Auto, CarPlay e Android Automotive OS. Tuttavia, non escludiamo la possibilità di cooperazione diretta con l’automotive nel prossimo futuro.
(NL) – Alcune emittenti principali non gradiscono gli aggregatori indipendenti (come TuneIn), addebitandogli un comportamento parassitario (usano i contenuti di altri per vendere pubblicità propria)…
(KS) – Aggregatori ed emittenti dovrebbero trovare un punto di incontro in quanto solo sulla stessa barca. Se le emittenti dicono “NO” agli aggregatori e ad altre piattaforme non proprietarie, automaticamente dicono “NO” a quegli ascoltatori che vogliono ascoltarli tramite quei vettori. Ci sono utenti che ascoltano solo una stazione radio e quindi scaricare la relativa app è un’opzione soddisfacente; tuttavia, la maggior parte degli ascoltatori radiofonici fruisce di 3 o più stazioni ed ovviamente apprezza maggiormente la presenza della stessa sulla stessa app, sul modello delle preselezioni dell’autoradio. La radio nell’era digitale deve favorire la semplificazione del proprio utilizzo; diversamente l’utente è demotivato all’ascolto e spinto verso altre opzioni (come lo streaming audio on demand, ndr).Gli ascoltatori possono sentirsi sopraffatti e semplicemente smettere di ascoltare la radio; lo percepiamo chiaramente attraverso i podcast disponibili su piattaforme diverse: l’utente lo ascolta da quella che garantisce maggior comodità di impiego. La radio deve ragionare nella stessa maniera. Ovviamente, quando si parla di pubblicità e di introiti economici tutto si complica, ma buttare il bambino con l’acqua sporca non è una soluzione intelligente. La radio dovrebbe uscire dal proprio recinto e confrontarsi con l’ecosistema socio-mediatico-economico e fare importanti riflessioni su cosa vuole la gente e come soddisfare questa richiesta, per evitare che le istanze vengano rivolte da altre parti e lì soddisfatte.
(NL) – Quante stazioni sono inserite nel vostro aggregatore e quanti utenti ha Replaio?
(KS) – Replaio consente di ascoltare più di 30.000 stazioni radio internet da tutto il mondo. Uno dei nostri obiettivi è fornire ai nostri utenti un catalogo ampio e diversificato di stazioni radio IP. Abbiamo registrato quasi un milione di download dal lancio, in crescita costante.
(NL) – Avete soluzioni per stazioni che vogliono maggiore visibilità (es. suggerimenti agli utenti, posizionamento migliore)?
(KS) – Stiamo testando vari modelli di cooperazione con le emittenti e siamo aperti a qualsiasi proposta che possiamo valutare in tempi rapidi, come da nostra consuetudine.
(NL) – Come è organizzata la vostra offerta di podcasting?
(KS) – Prima di tutto siamo grandi fan dei podcast (se non i maggiori sostenitori) e abbiamo un profondo rispetto per podcaster. La maggior parte di loro sono appassionati che creano contenuti di qualità ed appeal. Ogni membro del team di Replaio ha un elenco di canali di podcast preferiti. Non è quindi un segreto che stiamo pensando di implementare i podcast in Replaio.
(NL) – Cosa pensate del mercato radiofonico italiano?
(KS) – L’Italia è molto importante per noi, innanzitutto per il numero crescente di download della nostra app; in secondo luogo, perché quegli utenti sono molto attivi e disponibili. Basandoci sui loro commenti e sulle loro recensioni possiamo costantemente migliorare e sviluppare la nostra app. Replaio è disponibile in inglese, tedesco, francese, russo e … italiano. Stiamo comunque lavorando per introdurre quanto prima altre lingue.
(NL) – Qual è la vostra opinione sul diritto d’autore UE?
(KS) – Le normative sovranazionali dovrebbero essere applicate in un modo che non sia limitata la creatività. Dovrebbero esserci regole chiare che tutelano artisti, produttori musicali; ma tali regolamenti dovrebbe, a nostro avviso, supportare anche le idee innovative. E’ essenziale per mantenere l’intero “ecosistema” equilibrato ed autosostenibile. (E.G. per NL)