Ci siamo. Dopo il DTT con l’imperante visual radio, è il momento degli smart speaker: Radio Italia annuncia a NL lo sbarco su Alexa, l’assistente vocale di Amazon Echo che competerà a Natale con Google Home nel nostro paese.
Echo è uno smart speaker a comando vocale che permette di accedere ad Alexa da qualsiasi punto della stanza in cui ci si trova. Alexa l’intelligenza artificiale dietro Echo, risponde alle domande, aiuta con consigli, intrattenimento e informazioni generali. Ma non è tutto: attraverso una skill dedicata, permetterà anche di ascoltare la propria radio preferita.
“La Skill Radio Italia per Alexa, powered by D-Share, permette di fruire di tutta la musica on air su Radio Italia e di esplorare web radio dedicate al rap, alla trap e all’hip hop italiano e ai grandi successi del Festival di Sanremo”, spiega a NL l’emittente, che anticipando pertanto l’arrivo del brand bouquet IP che questo periodico aveva anticipato mesi fa, precisa che sullo smart speaker saranno “disponibili anche i podcast delle rubriche, delle interviste e dei programmi in onda”, mentre “Solo sui dispositivi abilitati è possibile guardare la diretta di Radio Italia Tv”.
Marco Pontini, Direttore Generale Marketing e Commerciale dichiara: “Siamo orgogliosi di questa avventura con Amazon che ci permette di essere parte attiva e integrante di uno dei dispositivi più all’avanguardia del momento. La tecnologia crea continuamente nuove opportunità e modifica le nostre abitudini e il nostro stile di vita”.
“Il consolidamento degli smart speaker nelle abitudini degli italiani cambierà radicalmente le modalità di approccio al medium radiofonico, nell’immediato nell’indoor, ma successivamente anche nell’outdoor e, in particolare, nelle connected car“, spiega Massimo Lualdi, avvocato partner di Consultmedia e direttore di questo periodico (nella foto in occasione del convegno di Ferrara sugli smart speaker organizzato da 22HBG insieme alla stessa Consultmedia).
“Dalla Radio subìta, passiva, passeremo a quella on demand, che risponde alle interrogazioni dell’utente. Il live streaming sarà poca cosa rispetto all’esplosione del podcast, che negli smart speaker troverà il suo humus. D’altra parte, se su Google Home Spotify (che terrorizza la BBC) ha una corsia preferenziale per l’ascolto musicale, ponendosi in aperta competizione con le emittenti radiofoniche che hanno della musica l’asse portante, in ambito podcasting sostanzialmente – almeno per ora – si confrontano solo con gli audiolibri.
Un esempio per tutti: se si chiede a Google Home di conoscere le ultime news, di default il device farà ascoltare l’ultimo notiziario trasmesso da Radio Capital.
Con una procedura in verità un po’ tortuosa si può in realtà indottrinare lo smart speaker affinché faccia ascoltare altre news tra quelle validate da Google Home, ma è probabile che la gran parte dell’utenza si affiderà alla preimpostazione del device. Nel caso in esame un vantaggio enorme per l’emittente di Elemedia, che rende l’idea dell’importanza del presidio”.
“Le emittenti devono quindi lavorare moltissimo per sfruttare le opportunità del podcasting, che in Italia rappresenta meno dell’1% dell’audience radiofonica, ma che negli USA sta raggiungendo cifre significative di fruizione”, insiste Lualdi.
Nel video che riportiamo sotto, vediamo la procedura di utilizzo per fini radiofonici di Echo di Amazon nell’ambito dell’aggregatore FM World di 22HBG.
“Tra l’altro, il podcast apre le porte ad infiniti sfruttamenti commerciali, attraverso la creazione di contenuti tarati sull’esigenza degli inserzionisti che nel live streaming difficilmente troverebbero collocazione – continua Lualdi – Serviranno specialisti del podcast in grado di adeguare i contenuti alla fruizione attraverso smart speaker, ma soprattutto un opportuno indottrinamento degli ascoltatori per favorirne l’impiego prima che autonomamente si indirizzino verso altri contenuti analoghi non radiofonici”, avverte il partner di Consultmedia, che proprio per agevolare l’ingresso delle emittenti clienti sugli smart speaker ha siglato un accordo esclusivo con 22HBG che consentirà alle stazioni di essere rintracciate agevolmente su Google Home ed Echo di Amazon, nonché di “caricarvi” agevolmente i propri podcast.
Una considerazione conclusiva: in tutti i mercati dove è stato introdotto, l’utilizzo degli smart speaker aumenta mediamente del 15% ogni anno. Viceversa, la presenza dei ricevitori FM si è già ridotta nell’indoor al 40%”, chiosa Lualdi. (E.G. per NL)