Gli editori radiofonici conoscono veramente le nuove tecnologie?
“Non ancora. Prendiamo il caso delle skill di Amazon per gli smart speaker Echo, governati dall’intelligenza artificiale Alexa. Tutte le emittenti presenti si sono dotate di skill che rispondono al comando apri/avvia/suona ecc. + proprio nome“, commenta Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia.
Intercettare l’ascolto casuale
“Ciò sicuramente aiuta chi già conosce l’emittente a fruirne con lo smart speaker di Bezos, ma certamente non consente di intercettare casualmente nuova utenza. Eppure basta poco per farlo. Perché non sviluppare (anche) skill legate ai format delle radio? Col nostro partner 22HBG abbiamo voluto testare questa opportunità, realizzando per un’emittente con un format oldies una skill che risponde al comando generico “Alexa apri musica 70 80”. Cioè una domanda tipica di chi vuole ascoltare brani musicali di un dato periodo e che consente anche a chi non conosce quella stazione di apprezzarla“, spiega Rinaldi.
“Eppure i radiofonici sono notoriamente creativi. Come Consultmedia abbiano suggerito ai nostri clienti di analizzare attentamente il proprio format e di realizzare skill che prescindano dal nome della stazione (in definitiva, una o ulteriori skill), per intercettare le domande degli utenti interessati ai quei contenuti“, conclude Rinaldi. (E.G. per NL)