Il vero salto di qualità per la radio in automobile potrebbe essere l’interazione vocale.
Questo il pensiero di Naveen Chopra, CEO di Pandora (piattaforma online di musica dal funzionamento simile a Spotify, per ora disponibile solo negli Stati Uniti), intervenuto alla Communacopia Conference organizzata annualmente da Goldman Sachs.
Oltre oceano Pandora ha 75 milioni di utenti mensili, che ascoltano musica per una media di 23 ore al mese. Una mission fondamentale della piattaforma è quella di seguire gli utenti ovunque essi si trovino, anche (e soprattutto) in auto.
Per Chopra, però, la tecnologia sviluppata fin ora non fa emergere il reale potenziale dell’ascolto “in-car”. Il valore aggiunto dei più recenti servizi digitali, secondo il CEO di Pandora, è l’assistenza fornita dalle intelligenze artificiali, come avviene nei prodotti Amazon con “Alexa”, l’assistente personale intelligente cui Chopra guarda con molto interesse, perché sarebbe un polo attrattivo sia per gli utenti-ascoltatori, sia per gli inserzionisti.
Integrare questa tecnologia sulle auto vorrebbe dire sviluppare degli smart speakers che, oltre a connettersi per l’ascolto di IP Radio e servizi di Streaming On Demand, sia in grado di recepire domande e indicazioni dell’utente alla guida, quindi necessariamente per mezzo della voce.
Durante la conferenza Chopra ha spiegato perché gli smart speakers siano un’enorme opportunità per il settore: “questi device – che per definizione sono audio device – sono una grande fonte di nuovi ascoltatori. Tuttavia c’è un grande potenziale di monetizzazione che ci stiamo perdendo; proprio come accadeva con il mobile quattro o cinque anni fa, quando le possibilità della pubblicità erano lontanissime dalle attuali. Noi [Pandora ndr] stiamo riflettendo su come creare nuove opportunità per il digital advertising su queste piattaforme, ad esempio la possibilità di interagire con un’inserzione appena ascoltata con comandi vocali come ‘Dimmi di più’. Questa possibilità ancora non esiste – continua Naveen Chopra – I device per auto non monetizzano al meglio come invece accade con il mobile. La monetizzazione è ottimizzata quando c’è la possibilità di puntare ad un pubblico noto, di misurarlo e di farlo interagire. L’automobile sconta ovviamente la limitazione della difficoltà di interagire alla guida, ma questa può essere superata dalla tecnologia vocale, un’area perciò molto importante per noi”. (V.D. per NL)