E’ a metà strada tra una personality radio ed una social radio. Oppure è un po’ di entrambe: è la prima Instagram Radio ed è stata realizzata da Fiorello:
“Il primo che scrive ‘Non si vede niente’ vuol dire che deve farsi curare”, ha commentato scherzosamente il noto show-man annunciando il nuovo programma radiofonico “Alzabandiera”, veicolato sul social Instagram, acquistato da Facebook nel 2012 per un miliardo.
L’iniziativa della Instragram Radio di Fiorello è curiosa, perché sfrutta un social fondato sulla condivisione di immagini per veicolare il mero flusso audio: “Ci siamo rotti delle immagini, è un mondo pieno di immagini”, ha commentato.
Ogni giorno Fiorello sarà in onda dalle sette del mattino: “Siamo Radio Instagram. Ma cari amici di Instagram affrettatevi perché ci hanno chiamato quelli di Facebook e ci hanno chiesto: perché non lo fate da noi?”
L’idea mostra e testa le potenzialità della radio 4.0 declinata su piattaforme e con connotazioni del tutto distinte da quelle che hanno sin qui caratterizzato il medium radiofonico. “In futuro non avremo, come oggi, tanti ascoltatori sintonizzati su (relativamente) poche emittenti via etere, ma (relativamente) pochi ascoltatori connessi a moltissime radio, edite da gruppi che ne producono tante e il cui business è la digital adv venduta a massa”, ha commentato Massimo Lualdi, avvocato partner di Consultmedia, struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico che da oltre un anno ha creato un’apposita area di lavoro dedicata allo sviluppo della radio 4.0. “Fra 20 anni l’attuale modello di radio sarà un ricordo e la fruizione dei contenuti seguirà logiche molto simili a quelle di You Tube. Allora guarderemo al passato radiofonico come oggi ci chiediamo come si potessero fare delle ricerche senza l’ausilio di Google”, fa eco Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia che segue gli aspetti tecnologici della radio 4.0. Ma qual è il vantaggio di una social radio rispetto ad una normale web radio? “Oltre ovviamente alle potenzialità promozionali, sostanzialmente il plusvalore è determinato dalla sostenibilità degli accessi contemporanei, che gravano tutti sulla piattaforma del social network invece che su quella dell’emittente”, annota Lualdi. “Come il canale in diretta streaming di You Tube supera il problema del crash della piattaforma in caso di condivisione oltre i limiti, così la social radio non subisce il tetto degli utenti contemporanei. Non è cosa da poco che per catalizzatori di milioni di utenti come Fiorello”, chiosa Rinaldi. (M.R. per NL)