Solo pochi anni fa radio, televisione e web erano mondi distinti: ciascuno con una propria e ben definita modalità di fruizione, utilizzando professionalità distinte e avendo come pubblico categorie di persone e fasce d’età differenti. Negli ultimi tempi, invece, sta prendendo piede il concetto di multipiattaforma, che questo periodico ha più e più volte avuto modo di esporre e di esaltare.
Si tratta della coesistenza delle quattro piattaforme che veicolano oggi i contenuti radiofonici: FM, DAB+, il coacervo DTT/Sat (le piattaforme tv che contraddistinguono l’ibridazione radiofonica con la televisione, ossia la cd. visual radio) e, ovviamente, il web.
Radio 4.0
La radio, se vuole proseguire il proprio cammino, pertanto, non può arenarsi nella convinzione che l’FM sia sufficiente; deve sfruttare anche gli altri mezzi di distribuzione (rectius, piattaforme) che, grazie al progresso tecnologico, sono a sua disposizione. Se da un lato, però, non può vivere di solo “ferro”; dall’altro lato, la radio non può pensare che basti essere presente nel web: occorre presidiare contemporaneamente tutti i vettori disponibili. Infatti, è necessario sfruttare il mutamento di abitudini da parte dell’utenza: si pensi al significativo calo dei ricevitori FM nelle case (ormai presenti solo nel 40% delle abitazioni, si stima che per il 2020 si scenderà al 30%) o all’ingresso degli smart speaker, con i quali attraverso un semplice comando vocale si può ascoltare la propria stazione preferita.
Un esempio concreto e affermato di multipiattaforma
Un’emittente che da tempo ha ben compreso l’importanza della multipiattaforma, sia per sfruttare a proprio vantaggio gli strumenti che l’IT propone, sia per attirare a sé – tramite i diversi canali – un numero significativo di utenti è “Radio Radio”, storica radio di proprietà della Radio Radio Core S.r.l. (editore Fabio Duranti), attiva dalla fine degli anni ’70 in modulazione di frequenza nel Lazio e oggi presente anche sul digitale televisivo terrestre (LCN 676 nel Lazio, in Emilia Romagna e in Lombardia), via satellite e via IP (streaming), cioè proprio attraverso la multipiattaforma.
Un altro strumento di cui l’emittente romana ha compreso l’importanza, proprio nell’ottica di sfruttare tutti gli strumenti a sua disposizione, è YouTube.
I numeri del canale Radio Radio TV parlano chiaro, soprattutto se si pensa che da soli quattro mesi la pagina è strutturata come la si può vedere ora. Gli iscritti sono ben 19.700 e, stando ai dati che YouTube fornisce e rilevati lo scorso 13/09/2019, nei sette giorni precedenti i nuovi iscritti sono stati 7.171 (con un incremento del 165%). Anche i numeri delle visualizzazioni degli ultimi sette giorni sono di tutto rilievo: 1,6 milioni (+125%), con un tempo di visualizzazione – in minuti – di 7,5 mln (+139%).
Proseguendo con i numeri, il canale YT di Radio Radio – ricco di video aventi ad oggetto politica, attualità nonché sport e costume – nei sette giorni analizzati (stando alle stime elaborate da YouTube) ha raccolto 423.268 spettatori unici, con un numero medio di 3,6 visualizzazioni per spettatore (in crescita del 21%).
Dati importanti quelli raggiunti dal prodotto di Duranti, con un tasso di crescita significativo, a riprova del fatto che un medium da solo non basta: occorre raggiungere il pubblico attraverso tutti i vettori a disposizione dell’editore. (G.C. per NL)