Nell’ambito del progetto Radio 4.0 promosso da Consultmedia (struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico) e da 22HBG, sono iniziate le sperimentazioni per la veicolazione di contenuti visual radio su tv smart attraverso protocolli di ultima generazione finalizzati alla piena integrazione di elementi eterogenei audio/video/testo.
“Di fatto è un passo ulteriore nel processo di ibridizzazione alla base del progetto avviato da Consultmedia con un nutrito gruppo di operatori del settore, tra cui 22HBG, Bitonlive, Beacom, Consulenza Radiofonica, Class Editori, Cluster Adv“, commenta Stefano Apicella, responsabile della joint venture che vede come test station l’hybrid radio NBC Milano.“Nel video che riportiamo c’è la versione beta dell’app progettata sulla base delle indicazioni di Samsung (che ha fornita immediata disponibilità sulla questione, ndr) da 22HBG“, continua Apicella. “L’applicazione studiata per la test station NBC Milano ci consentirà di ampliare l’offerta per le emittenti radiofoniche e televisive interessate a presidiare le piattaforme smart, che nel 2022 si contenderanno gran parte dell’utenza con il T2 (per allora il 100% dei tv saranno connesse alla rete)”, interviene Gianluca Busi, ceo di 22HBG.
“Solo fino a qualche mese fa ancora si discuteva della necessità di integrare la radio nella televisione; dopo la pubblicazione dei dati sull’ascolto radiofonico italiano del Tavolo Editori Radio ogni dubbio è stato però completamente spazzato via – commenta Massimo Rinaldi – ingegnere dell’Area Tecnica di Consultmedia – La soglia dei ricevitori FM stand alone è precipitata in un anno di un ulteriore 10% ed oggi si colloca al 40%. Ciò significa che in 6 case su 10 non c’è più un ricevitore in modulazione di frequenza, mentre nei locali pubblici siamo ormai vicini al 10% (basta dare un occhio in qualsiasi bar per vedere che se c’è musica essa proviene da un tv quasi sempre sintonizzato su una visual radio), cosicché chi vuole ascoltare la radio può solo usufruire della televisione, presente mediamente in 2 esemplari per famiglia, con tendenza verso il numero 3. Non esserci sulla televisione significa rinunciare a quasi il 20% dell’audience potenziale“.
“Il mercato è caldissimo: solo oggi, a distanza di poche ore dalla pubblicazione dei dati d’ascolto, abbiamo ricevuto almeno una decina di richieste di assistenza di emittenti radiofoniche interessate ad essere veicolate sul DTT“, rincara la dose Stefano Cionini avvocato dell’Area Affari Legali di Consultmedia.
“Con i nuovi prodotti di 22HBG per l’ibridizzazione le emittenti avranno la possibilità di colonizzare il futuro domestico e non solo”, conclude Gianluca Busi.
L’era della radio 4.0 è scattata. (E.G. per NL)