Si è tenuta iera sera la puntata zero del nuovo appuntamento settimanale in streaming video del Salotto di FM World sull’omonimo portale (e pagine social collegate) che di qui in poi tratterà temi “caldi” della radiofonia.
Moderata dal giornalista Nicola Franceschini, la puntata test ha visto quali ospiti Massimo Lualdi, direttore di questo periodico, Renzo Marrazzo, CTO di 22HBG e Angelo Colciago “De Robertis”, neodirettore della digital radio Giornale Radio.
Evoluzione radiofonica in chiave tecnologica, strategica ed editoriale
Tre i temi trattati, sostanzialmente ruotanti intorno al concetto di evoluzione radiofonica in chiave tecnologica, strategica ed editoriale. Tendenze che con l’emergenza Covid-19 ed il conseguente lockdown sono state fortemente potenziate.
Coincidenza causale
Tra l’altro, l’evento è, del tutto casualmente, coinciso con la presentazione della ricerca curata dall’istituto GfK Italia, “L’ascolto della Radio ai tempi del COVID – 19”, commissionata da TER, Tavolo Editori Radio, società che cura la rilevazione degli indici di ascolto radiofonici in Italia.
Inevitabile, quindi, il confronto tra i dati raccolti per l’appuntamento di FM World e quelli resi noti nella serata di ieri da Gfk.
Risultanze solo parzialmente sovrapponibili
“Le risultanze di Gfk in gran parte coincidono con i dati forniti dall’aggregatore FM World (su un campione di oltre 30.000 utenti), da Statcast, la piattaforma per il monitoraggio dei flussi streaming radiofonici e da tutta una serie di indicatori forniti a Newslinet dalle emittenti”, ha spiegato Lualdi. Che ha però evidenziato anche alcune significative discordanze, legate prevalentemente alle percentuali di suddivisione dell’ascolto per device e soprattutto sugli orari di fruizione del medium indoor.
I dati di Gfk
Secondo Gfk, l’emergenza sanitaria ha fortemente condizionato le abitudini quotidiane determinando effetti non trascurabili sulla mobilità in auto (il 67% della popolazione utilizza meno l’auto) e sui percorsi verso il lavoro (il 30% della popolazione non si reca più al lavoro fuori casa), costringendo tra le mura domestiche gran parte della popolazione.
Secondo la ricerca di Gfk, l’impatto sugli ascolti delle radio è molto contenuto con un calo del 17%, pressoché compensato dall’aumento del tempo medio di ascolto cresciuto dell’11% (sull’ascolto degli ultimi 7 giorni).
Ascolto per device
“Alla riduzione netta dell’ascolto tramite autoradio corrisponde un aumento dell’ascolto attraverso tutti gli altri device – aveva spiegato ieri in occasione della presentazione della ricerca Giorgio Licastro, Responsabile Area Media di GfK Italia – non soltanto la classica radio FM, alla quale si stanno affiancando gli apparecchi DAB+, ma anche la TV, lo smartphone e il PC (con riscoperta da parte delle fasce giovanili); crescono pure tablet e smart speaker, i quali, pur partendo da basi contenute nel periodo pre-crisi, vedono tassi di incremento analoghi a quelli degli altri device”.
Divergenze
“Francamente mi sembra sovrastimata la percentuale di ascolto attraverso ricevitori via etere (FM/DAB+): con una presenza degli stessi nel 40% delle case. Questo specifico risultato raccolto da Gfk mi lascia perplesso, così come il dato della tv non mi pare coincida con l’escalation registrata da Auditel per alcuni canali radiofonici diffusi in DTT”, ha osservato Lualdi, che invece concorda col +24% di reach e + 61% di tempo speso rilevati dall’indagine commissionata da TER.
Fasce orarie
Altra differenza emersa tra la ricerca Gfk e i dati forniti nel live di FM World riguardano le fasce di ascolto: secondo il dato TER, a parte il naturale spostamento orario della prima mattina, principale conseguenza del lockdown, l’ascolto radiofonico non avrebbe subito particolari alterazioni, quanto a fasce. Secondo Lualdi, invece, “dai dati elaborati dal sistema di monitoraggio Statcast è emerso che durante il w/e le fasce di maggior fruizione radiofonica via IP sono tra le 10.30 e le 11.30, tra le 15.00 e le 17.00, tra le 18.00 e le 20.00 e tra le 21.00 e le 22.00. Viceversa, dal lunedì’ al venerdì gli orari preferenziali sono tra le 9.00 e le 11.30, ma soprattutto tra le 15.00 e 18.00 e tra le 19.30 e le 22.00. Orari che, se si osserva, si sovrappongono quasi perfettamente alle fasce di maggior ascolto del medium radiofonico tra la seconda metà degli anni ’70 ed i primi anni ’80”.
Da dove veniamo e dove andiamo
Renzo Marrazzo si è, per parte propria, soffermato sull’importanza dell’utilizzo dei dati forniti dall’ascolto in streaming, ponendo l’attenzione sull’oggettività di tali rilevazioni, che azzerano la distorsione dell’effetto ricordo tipico delle indagini col metodo CATI. Il CTO di 22HBG ha poi rimarcato talune opportunità, come per esempio l’analisi dello switch: “Attraverso il monitoraggio degli ascolti attraverso l’aggregatore FM World riusciamo in tempo reale a capire in occasione di un ascolto la provenienza e la destinazione, cioè da quale radio viene e verso quale emittente va dopo la sessione d’ascolto”.
Il contenuto e la multisorgente
Per Marrazzo, altro elemento rilevante è “l’ascolto multisorgente che premia il contenuto, che diventerà sempre più importante, sebbene non sia valorizzato adeguatamente. Le emittenti, per esempio, non valorizzano e monetizzano adeguatamente trasmissioni ed in genere contenuti che hanno in archivio, ma che non vengono portati in evidenza sufficientemente, rimanendo sotto il livello di visibilità degli utenti”.
Colgiago De Robertis: non esiste un futuro della Radio. Esiste il presente. Il futuro è della tecnologia
Concetto, quello dell’impotenza del contenuto, ripreso anche da Angelo Colciago De Robertis, che in occasione del suo intervento al Salotto di FM World ne ha sottolineato importanza in un momento storico in cui la moltiplicazione dell’offerta sta progredendo a ritmi enormi. “La radio deve essere consapevole della missione di servire il proprio pubblico: il passaggio dalla radio tradizionale (tendenzialmente generalista) alla radio digitale (di contenuto, quindi specifica) presuppone un’attenzione estrema ai contenuti”.
Esperimento mai tentato prima
Circa la sua nuova esperienza a Giornale Radio, Colciago De Robertis ha precisato che “è un esperimento mai tentato in precedenza: 200 notiziari al giorno facendo informazione senza prendere posizione”.
A riguardo del “futuro” della radio, Colciago De Robertis si è così espresso: “La Radio del futuro, non esiste: c’è la radio del presente. Al limite c’è il futuro delle idee, delle specializzazioni e delle tecnologie. Ma la radio è istantanea”.
“Una Radio fa una promessa al suo ascoltatore e deve mantenerla. La reputazione di una stazione è fondamentale ora che il brand ed il contenuto si avviano a diventare gli asset più importanti di un progetto radiofonico”, ha concluso lo station manager. (E.G. per NL)
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