FIAT e Volkswagen ottemperano in modo diverso all’obbligo ex L. 205/2017: la prima sviluppa soluzioni IP, la seconda estende (anche) la dotazione DAB+ a tutti i modelli.
Come noto, ai sensi del c. 1044 dell’art. 1 della L. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018), al fine di favorire l’innovazione tecnologica, a decorrere dal 01/06/2019 gli apparecchi atti alla ricezione della radiodiffusione sonora venduti dalle aziende produttrici ai distributori di apparecchiature elettroniche al dettaglio sul territorio nazionale integrano almeno un’interfaccia che consenta all’utente di ricevere i servizi della radio digitale. Per le medesime finalità, a decorrere dal 01/01/2020 gli apparecchi atti alla ricezione della radiodiffusione sonora venduti ai consumatori nel territorio nazionale integrano almeno un’interfaccia che consenta di ricevere i servizi della radio digitale.
In relazione alla circostanza che la “radio digitale” si declina in più direttrici, quali DAB+, DRM, radio IP, radio digitale satellitare e varie interfacce cd. “smart”, sono stati chiesti alla DGPGSR chiarimenti interpretativi in merito al citato art. 1, comma 1044 della legge 205/2017.
A riguardo, la DGPGSR interrogata sulla corretta interpretazione da dare al predetto disposto normativo si è espressa con parere reso in data 18/09/2018 (risposta alla quale si rimanda per un approfondimento), precisando che la ratio normativa è allineata ad analoghe iniziative volte ad aprire nuove prospettive di sviluppo per la radiofonia che sono in corso anche in altri Paesi europei quale, a titolo di esempio, la Germania, ove di recente in un disegno di legge è stata prevista l’integrazione di almeno un’interfaccia digitale in ogni apparecchio radio, nonché in linea con l’evoluzione della radio digitale in Paesi come la Norvegia, la Svizzera, il Regno Unito, Danimarca e Olanda.
La suddetta disposizione normativa sarebbe inoltre coerente con le raccomandazioni ITU-R BS.774-4 e ITU-R BS 1114-10 e con il principio di neutralità tecnologica richiesto dall’Unione Europea, tanto che la norma non prescrive uno standard specifico.
Tuttavia, integrando quanto sopra con la definizione di “apparecchi atti alla ricezione della radiodiffusione sonora” di cui al datato RDL 246/1938, la D.G. è giunta alla (non condivisa) conclusione che “la normativa in esame si riferisce al servizio di radiodiffusione sonora e non include altre forme di distribuzione del segnale audio (p.es. Web Radio, IPTV)“.
Ovviamente il parere della DG del Mise non è vincolante, non trattandosi di un’interpretazione autentica attuata attraverso una legge di interpretazione, tanto che i costruttori italiani hanno preso strade diverse.
Se quindi Volkswagen ha esteso a tutto il proprio parco auto, senza alcun aumento dei listini, la dotazione DAB+ con sistema hybrid radio (switch all’FM in caso di mancanza di ricezione) – anche se diversi modelli dispongono dell’App Connect con Apple CarPlay e Android Auto ed il Composition Phone per il mirrorlink col proprio smartphone e quindi l’estensione all’ascolto streaming – FIAT ha lanciato la Panda Connected by Wind, “l’unica auto delle piccole urbane che garantisce 50 giga di navigazione inclusi ogni mese per un anno“.
Il WindPack della FIAT Panda include Sim e router wi-fi che permette di collegare contemporaneamente fino a 15 dispositivi, alla massima velocità disponibile e rende l’auto un perfetto hot-spot, senza che si debba installare alcun software o driver.
Quando viene attivato il sistema crea una rete senza fili che consente a tutti i dispositivi con wi-fi di navigare su Internet, scaricare file e musica, condividere foto e documenti e gestire la posta elettronica. Con l’hot-spot inoltre si può utilizzare l’app Uconnect con streaming musicale e internet radio e navigazione Waze.
Il router wi-fi, infine, è portatile, si può portare con sé quando si scende dall’auto, assicurandosi la connessione ovunque. (E.G. per NL)