Corsa delle radio alla skill per colonizzare gli smart speaker di Google ed Amazon. Come noto, dopo Google, con il device Home, anche Amazon ha iniziato la vendita in Italia di smart speaker, quest’ultima con il modello Echo (assistente virtuale Alexa): si tratta di strumenti in grado di controllare attraverso comandi vocali qualsiasi apparato “smart” nell’ambito della cd. “domotica” e di somministrare, grazie ad un altoparlante incorporato (di qui la denominazione di “altoparlante intelligente”), musica in modalità live streaming (classico ascolto radiofonico) o streaming on demand (podcast o servizi di streaming on demand, cd. SOD, come Spotify, YouTube Music, Amazon Music, ecc.).
È altamente probabile che tali apparati, posta la loro duttilità ed il costo contenuto, costituiranno uno dei principali regali del prossimo Natale, ma, soprattutto, diventeranno, insieme alla televisione, i principali dispensatori di contenuti audio nell’indoor.
A riguardo, è bene precisare che gli smart speaker funzionano esclusivamente attraverso una connessione wi-fi, pertanto la somministrazione di musica può avvenire solo in streaming (come detto, live o on demand), non essendo presenti altri strumenti di ricezione radiofonica (FM, DAB+, ecc.).
Allo stato, sia Google Home che Amazon Echo garantiscono l’ascolto di contenuti radiofonici attraverso l’aggregatore di flussi streaming radiofonici TuneIn, cosicché tutte le emittenti presenti su tale collettore possono essere richiamate per l’ascolto.
Tutti i più grandi player, tuttavia, sono presenti con proprie skill che consentono una fruizione non mediata da TuneIn (o altri aggregatori), con innegabili vantaggi a riguardo del prossimo sviluppo della digital audio (la pubblicità digitale attraverso IP) e, soprattutto, per la fornitura di contenuti in podcast (cioè on demand).
E’ infatti intuitivo che se ci limita alla presenza sugli smart speaker attraverso gli aggregatori si potrà garantire all’utenza solo il flusso live, così vanificando la grande opportunità garantita da tali device, cioè la somministrazione di contenuti su richiesta, che, come sta avvenendo in Tv con servizi di streaming video on demand (Netflix, Prime Video, ecc.), costituiranno un asset fondamentale della radio del futuro (si pensi ai contenuti non musicali oppure a programmi musicali tematici, quindi con forte connotazione in termini di originalità e non replicabilità da software).
Per esemplificare, una volta preimpostato lo smart speaker sui fornitori di contenuti informativi preferenziali (attraverso una lista di quelli presenti con la propria “skill”), con la sola interrogazione sulle ultime news attraverso l’assistente virtuale il device attiverà l’ultimo notiziario del content provider preselezionato o domandato (“Alexa, fammi ascoltare le news di Radio XXX”).
È quindi manifesta l’enorme economia di scala determinabile dallo sfruttamento dei propri contenuti (news, infotainment, musica) oltre il live e ristrette repliche, considerato che, in questo modo, essi rimarranno a disposizione dell’utente sempre, garantendo la fruibilità a richiesta anche di puntate remote di una certa trasmissione .
Si consideri, poi, che nell’ambito del prossimo sviluppo delle connected car, la fruizione di podcast sarà una consuetudine e, per conseguenza, è quantomai opportuno che le emittenti radiofoniche (ma anche tv) si adeguino a tale nuovo modello di somministrazione di contenuti.
“Al fine di garantire alla propria clientela il presidio sugli smart speaker, Consultmedia ha definito con la società 22HBG una joint venture per la realizzazione di skill per Google Home e Amazon Echo a costi decisamente contenuti”, spiega Daniele D’Abrosca della practice Radio e Tv 4.0 di Consultmedia (struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico).
“Peraltro, sul tema degli smart speaker il 21/11/2018 a Milano, presso la Sala Pirelli al primo piano di Palazzo Pirelli (sede del Consiglio della Regione Lombardia), con ingresso da via Fabio Filzi, 22, si terrà il convegno dal titolo “Radio: Informazione e intrattenimento nell’era 4.0 – Prospettive in onda”, nel quale si discuterà anche di smart speaker con dimostrazione delle opportunità radiofoniche offerte – ricorda D’Abrosca – Tra i relatori del convegno vi saranno i partner di Consultmedia e 22HBG (Massimo Lualdi, Gianluca Busi, Nicola Franceschini). L’ingresso è libero e conseguibile attraverso mera registrazione all’entrata del Palazzo Pirelli“. (E.G. per NL)