Cambia la prospettiva dell’intrattenimento in auto: secondo gli esperti presenti a Las Vegas in occasione del CES, l’International Consumer Electronics Show (inizialmente chiamato Consumer Electronics Show), fiera dell’elettronica di consumo allestita dalla Consumer Technology Association negli Stati Uniti d’America, la radio perderà il dominio esclusivo.“Sul cruscotto del futuro (quello delle auto interconnesse, ndr) ci sarà la promozione di un film, il suggerimento ai guidatori sul fast-food più vicino o la spiegazione su come navigare verso il prossimo Starbucks”, spiega l’a.d. di AKQA (media digital agency specializzata nella realizzazione di prodotti digitali), Scott Symonds al periodico AdWeek. “Una volta la radio teneva in ostaggio gli automobilisti quale unica forma di intrattenimento in macchina. Era ideale per la comunicazione ed è stata una grande opportunità pubblicitaria. Ma ora, col declino della radio via etere, le cose potrebbero cambiare”, annota Symonds.
Secondo l’esperto USA, con le connected car le case automobilistiche acquisiranno potere, arrivando a decidere cosa veicolare e promuovere: nell’articolo intitolato “How Marketers are Turning Your Car Into a Branded Experience”, Marty Swant di AdWeek scrive che a dicembre GM ha lanciato Marketplace, una piattaforma in-dash che consente ai conducenti di prenotare tavoli in ristoranti come Applebee, ordinare ciambelle dalle caffetterie Dunkin e trovare stazioni di servizio Shell.
Pochi mesi prima, la nuova piattaforma di Adobe ha consentito agli esperti di marketing di analizzare le abitudini di guida degli utenti e di indirizzare gli annunci audio in-car alimentati da Sensei, la sua piattaforma AI. Mindshare, ad esempio, sta lavorando con Pandora per creare contenuti personalizzati su chi è al volante.
Swant afferma che l’app di traffico di Waze di Google ha già strumenti sponsorizzati dal marchio: “Oltre agli avvisi brandizzati per il McDonald’s o il parcheggio più vicino, Waze utilizza annunci audio basati sui dati e personaggi famosi che suggeriscono ai conducenti dove andare mentre promuovono sottilmente i loro film in uscita”.
Suzie Reider, responsabile delle pubblicità di Waze in Nord America, ha dichiarato che il dopo aver collaborato con Allstate in autunno per fornire assistenza stradale, il prossimo passo sarà potenziare i servizi di supporto ai conducenti.
Di diverso avviso le rappresentanze dei radiofonici USA, secondo i quali il dominio della radio non sarà messo in discussione dalle connected car, anche se sicuramente occorrerà prendere atto della concorrenza da parte di altri servizi sovrapponibili, ma solo parzialmente, al ruolo dell’antico medium (che certamente sta cambiando pelle, ma non mission).
Sul pericolo nell’accesso dei contenuti sul dashboard delle vetture affidato alla discrezione delle case automobilistiche però concordano tutti: va assolutamente regolamentata la questione per evitare che aggregatori captive possano decidere quali emittenti possano essere ospitate e quali no (da noi, sul punto, Agcom ha già messo in guardia).
Il nodo degli aggregatori, ancora una volta viene alla ribalta.
Non a caso, secondo alcuni rumors, Google starebbe valutando di rafforzare la propria posizione in TuneIn, che finanzia attraverso Google Ventures. (M.L. per NL)