Dal 2020 i ricevitori radiofonici dovranno «integrare almeno un’interfaccia che consenta all’utente di ricevere i servizi della radio digitale».
Lo prevede un emendamento alla Manovra del governo depositato oggi in commissione Bilancio del Senato.
Ove la proposta trovasse accoglimento si tratterà di un passo fondamentale per lo sviluppo della radio ibrida (FM, IP, DAB+), considerato che, naturalmente, i ricevitori continueranno ad essere muniti di sintonizzatore FM, anche se, presumibilmente, in presenza di almeno un segnale digitale equivalente (l’avverbio “almeno” presuppone la possibilità di dotare il ricevitore sia di interfaccia DAB+ che IP) l’utente tenderà a privilegiare quest’ultimo per la qualità e l’assenza di fruscii ed interferenze.
Lato distribuzione, la proposta assegna ai rivenditori un termine di 6 mesi per l’esaurimento delle scorte degli apparecchi analogici.
Per assegnare senso all’emendamento è tuttavia indispensabile che sia chiarito che l’obbligo è riferito non tanto ai ricevitori stand-alone (che per il 2020 saranno praticamente scomparsi), quanto alle autoradio (comprese quelle di serie), tanto più che esse dovranno prendere atto dello sviluppo delle connected car.
Da annotare, infine, un ulteriore emendamento depositato che prevede che le frequenze in banda III VHF siano pianificate “per realizzare un multiplex regionale per la trasmissione di programmi televisivi in ambito locale e per massimizzare il numero di blocchi coordinati destinabili in ciascuna Regione alla radiofonia digitale“. (E.G. per NL)