Dopo Radio Italia, anche DeeJay presidia Echo, lo smart speaker in vendita negli Amazon Store ed atteso da mesi (questo periodico aveva anticipato per primo l’arrivo ad ottobre).
Gli Alexa Store di Amazon sono aperti al pubblico per la collocazione sul mercato italiano degli smart speaker Echo, in diretta competizione con Google Home, già presente da aprile nella nostra penisola.
“Radio Deejay è una delle prime radio a essere già a bordo. Basta dire alla vostra assistente digitale, che da oggi parla italiano, “Alexa, apri Radio Deejay” per avviare la nostra skill e e scoprire cosa potete fare ascoltandolo direttamente dalla voce di Alexa”, spiega l’emittente che, naturalmente, punta a valorizzare la presenza sugli smart speaker in vendita negli Alexa Store anche per il proprio brand bouquet: “Su Echo si possono anche ascoltare le nostre radio musicali, con centinaia di brani per tutti i gusti e tutti i momenti, scelti accuratamente da DeeJay”.
Per la fruizione di contenuti radiofonici è necessario disporre di skill predisposte, salvo che ci si limiti al live streaming attraverso aggregatori come FM World, già presente su Echo.
“L’arrivo di Google Home, il primo smart speaker, è stato accolto tiepidamente dagli editori radiofonici italiani. Ora con Alexa il mercato è però più reattivo”, commenta Massimo Rinaldi, ingegnere della practice Radio Tv 4.0 di Consultmedia, che insieme a 22HBG realizza le skill per gli smart speaker Echo in vendita presso gli Amazon Store e per Google Home in tutti i centri commerciali.
“Da ieri, dopo l’articolo su Radio Italia pubblicato da NL, abbiamo già ricevuto una decina di richieste di chiarimenti e riteniamo che nel 2019 ci sarà un boom simile a quello delle visual radio – continua Rinaldi -. Segno che la modulazione di frequenza è sempre meno importante, pur rimanendo il vettore principale per l’ascolto radiofonico in auto, dove il mezzo registra l’80% della sua fruizione. Tuttavia, la Radio deve recuperare lo spazio perduto nell’indoor e gli smart speaker, così come la visual radio, sono una killer app per raggiungere tale obiettivo”.
“Il modello radiofonico cambierà presto e molto attraverso gli smart speaker, che saranno impiegati solo in minima parte per il live streaming, trovando la loro massima espressione nei podcast, soprattutto relativi a contenuti originali e presumibilmente quelli che non invecchiano (news a parte) e musicali solo per i live e tipologie particolari”, commenta Massimo Lualdi, avvocato di Consultmedia e responsabile dell’indirizzo strategico della relativa practice Radio e Tv 4.0. “D’altra parte, il principio è quello del motore di ricerca e dell’indicizzazione dei contenuti più rilevanti. Alla lunga lo smart speaker (quale Intelligenza Artificiale) ti suggerirà i contenuti in occasione della tua ricerca (magari di sua sponte). Il futuro IP non sarà costituito da un arcipelago di piattaforme indipendenti (le singole radio) con all’interno i relativi podcast che l’utente deve consultare, ma un ecosistema dove l’IA guiderà l’ascoltatore (o il telespettatore) anche nella scelta (o nella somministrazione) dei podcast”, conclude Lualdi.
“Ibridazione della radio con la televisione, che si declina sia col DTT attraverso la visual radio, ma anche coi contributi visivi attraverso gli smart speaker come Echo, sta comportando una nuova necessità: quella di adeguare gli studi per le riprese tv”, interviene Pino Stillitano di SM, azienda specializzata nella realizzazione di studi radiofonici, che in questi giorni sta realizzando per una visual radio del nord Italia un nuovo studio radiotelevisivo in linea con la tendenza 4.0.
“A breve presenteremo le nostre soluzioni low cost per le visual radio DTT e IP per smart speaker visual alla portata di tutti, anche per emittenti con budget limitati o limitatissimi”, precisa Stillitano.
Di smart speaker e visual radio e in generale di Radio 4.0 si discuterà in occasione di un importante convegno che si terrà a Milano il 21/11/2018 a Milano e che vedrà quale media partner questo periodico. (E.G. per NL)