La gestione dei preroll nello streaming radio va completamente rivista: il 95% degli utenti non si tollera ed il 70% skippa dopo i 5″.
Aumenta l’ascolto radiofonico in streaming. E sono numeri così rilevanti da indurre alcuni player commerciali a valutare contratti di concessione non solo di blasonate radio FM, ma anche di prodotti nativi digitali ad alta appetibilità.
“Abbiamo avuto picchi di crescita nelle ultime settimane nell’ordine del 300%“, conferma 22HBG, la società che gestisce in joint venture con Consultmedia (che appartiene al medesimo gruppo societario che edita questo periodico) FM World, il più importante aggregatore italiano di flussi streaming radiofonici.
“Anche alcuni test di invitation ed incentive verso determinate stazioni (come nel caso di 70-80 Hits HQ, nella foto d’apertura, ndr) hanno dimostrato come il pubblico sia particolarmente reattivo, registrando aumenti molto importanti nella fruizione”, spiega Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia applicato all’area Radio Tv 4.0.
Strategie di incentivazione all’ascolto sugli smart speaker
“E a riguardo delle strategie di incentivazione dell’ascolto IP, entro i primi di febbraio pubblicheremo un resoconto di un test condotto in tandem da 22HBG con Consultmedia sugli smart speaker Echo di Amazon“, anticipa Rinaldi.
MyTuner e Replaio confermano i trend di FM World
Assensi del trend arrivano anche da MyTuner e Replaio, altri importanti aggregatori con un buon seguito anche in Italia.
Preroll da 30″ deleterio
Tuttavia la digital audio (ed il programmatic) necessita di alcuni adattamenti alla nuova fruizione, in quanto i sondaggi condotti hanno confermato un’eccessiva invasività del preroll, l’annuncio di 15-20-30″ che anticipa la partenza del flusso streaming di una determinata radio.
Già nel 2013 uno studio condotto da Nielsen aveva riscontrato effetti negativi per il content provider che utilizzava preroll di 30″.
Insofferenza del 95% e skip del 70%
“C’è un’insofferenza nell’ordine del 95% con punte di skip del 70% in presenza di preroll superiori ai 10 secondi“, continua Massimo Rinaldi.
“In un report predisposto per un’importante concessionaria di pubblicità abbiamo pertanto suggerito l’adozione di preroll di 5 secondi, considerati tollerabili anche alla luce delle esperienze di YouTube – continua Rinaldi, ribadendo un tema a cui avevamo dato spazio già nel 2018.
Diverso il caso del midroll, meno invasivo, anche se, va detto, anche meno incisivo (zero interesse invece per i post-roll, che non hanno alcun seguito, essendo normalmente skippati dall’utente in uscita). Si va comunque verso la drastica riduzione dei tempi dell’annuncio che, anche nella versione extended, non deve superare i 15 secondi (ideale è a nostro avviso il 10″ per il midroll ed appunto il 5′ per il preroll)”, spiega l’ingegnere.
Overlay perfetto
“Non ha invece controindicazioni l’overlay, cioè l’annuncio sovrapposto che compare nella sezione inferiore dell’app, in quanto non invaviso dell’ascolto. In definitiva, secondo noi, si passerà attraverso un’ulteriore evoluzione della visual radio che vedrà la presenza sempre più rilevante della pubblicità visiva sovrapposta all’ascolto audio, in considerazione dello sfruttamento di display dei device più grandi, soprattutto nelle connected car”, conclude Rinaldi. (E.L. per NL)