La radio galoppa: lo scriviamo da mesi e l’ultimo dato FCP Assoradio registra una crescita del 10,2% nel mese di settembre, in linea con la media dei primi nome mesi, attestata sul 10%. Anche gli ascolti aumentano.
Come ricorda il periodico Daily News, "secondo la rilevazione Radio Monitor di GfK relativa al primo semestre 2015, 35 milioni circa di italiani ascoltano la radio, lo 0,5% in più rispetto allo stesso periodo 2014. A livello europeo, il mezzo è il secondo più ascoltato dopo la tv e prima del web. Ma gli editori radiofonici hanno deciso di investire ancora di più nei numeri e ieri hanno consegnato al mercato la prima ricerca di base del settore radiofonico. L’obiettivo, abbastanza chiaro, è prepararsi al lancio di una ricerca di sistema, magari nel 2017. Una nuova Audiradio, per intenderci". Lo conferma Antonio Marano, vice direttore Rai: «La radio ha bisogno di una piattaforma “audi”. Ma quello che sottolineo oggi è che per la prima volta tutti gli editori radiofonici, nazionali e locali, si sono uniti per questo progetto». Sottolinea Daily News, che sottoscrivono la ricerca di base, realizzata con responsabilità paritetiche da Gfk e Ipsos, i 15 network nazionali e 250 radio locali. L’universo di riferimento è la popolazione dai 14 anni in su, rappresentata da un campione di 15mila casi intervistato con metodo CATI dalle 13 aprile al 9 maggio. L’obiettivo è mettere sotto la lente di ingrandimento la relazione degli ascoltatori con il mezzo radio. Le principali evidenze: in primo luogo, una forte crescita dell’ascolto presso le élite, +26% rispetto a 3 anni fa, e poi presso i giovani, con un +50% tra i 14- 17enni e un +47% dei 18-24enni. Non c’è conflitto con l’ascolto di musica digitale, anzi: il 90% di chi lo fa, ascolta anche la radio, e i giovani in particolar modo, con il 49% in più dei 14-17enni e il 48% dei 18-24enni sempre rispetto a tre anni fa. La tecnologia è amica della radio, laddove il 20% degli ascoltatori fruiscono del mezzo con device tradizionali e nuovi. La durata media di ascolto è di 149 minuti al giorno, 182 con entrambe le tipologie di dispositivi. In particolare cresce l’utilizzo con quelli mobili, essenziali per i giovani. Il 28% dei 14-17enni, il 20% dei 18-24enni e il 15% dei 25-34enni ascolta la radio tramite tablet o smartphone. In tale contesto il web si aggiunge come piattaforma di ascolto. L’8% della popolazione visita i siti delle radio e il 4% ascolta le radio in streaming. Significativo il rapporto con i social, con il 14% della popolazione che visita le pagine Facebook delle radio o dei programmi, e l’11% che ne diventa fan. Inoltre la radio si ascolta 24 ore su 24, con picchi la mattina e durante il tardo pomeriggio, anche condizionati dalle fasce d’età. E si ascolta tutti i giorni, nell’81% dei casi tutta la settimana. Spiega il direttore di Rai Radio, Nicola Sinisi: «Dopo questa ricerca di base, riteniamo che Radio Monitor dovrà essere integrata tenendo presente alcune evidenze, per esempio aumentando i casi di interviste effettuate tramite smartphone, portandole dal 30 al 40%». La metodologia della ricerca di base già accoglie questa proporzione, con il 60% delle interviste effettuate su linee fisse e il 40% mobili. (E.G. per NL)