Contestato in Germania il servizio Google Street View, che tramite riprese reali permette di far diventare tridimensionali le cartine stradali. Molti cittadini non volevano che la loro casa fosse ripresa. E ora le autorità si stanno muovendo. La municipalità di Amburgo è contro Google. O almeno così pare. Potrebbe essere l’inizio di un film, invece è una realtà fin troppo cruda. Ad essere contestato è Google Street View, il servizio della grande G che permette di immergersi in una mappa tridimensionale e interattiva. Per realizzarlo Google utilizza furgoni dotati di telecamere che riprendono costantemente a 360° e che mappano ad una ad una le strade delle nostre città. Attualmente il servizio è attivo in 11 Paesi, tra cui, oltre all’Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Olanda. La questione della registrazione e della violazione della privacy è già stata sollevata in passato. A molti non piace l’idea di essere fotografati senza aver dato il proprio consenso. Si erano generate polemiche, ma mai si era agito per vie legali. I cittadini di Amburgo invece hanno preso la cosa molto sul serio. In circa 300 si sono rivolti al garante della privacy del proprio Comune, protestando perché le loro case e le loro proprietà venivano riprese senza autorizzazione. Sono arrivati anche ad appendere al proprio campanello cartelli di avvertimento che diffidavano Google a riprendere le loro abitazioni. Un po’ come si fa con i testimoni di Geova. La municipalità di Amburgo ha quindi rilevato che la procedura adottata da Google viola la legislazione tedesca sulla privacy in 12 punti e a minacciato di sanzionare pesantemente Google nel caso in cui non vengano messe in pratica le necessarie azioni correttive. I vertici di Google in Germania si sono detti disponibili al dialogo, ma sino ad ora nessuna azione concreta è stata intrapresa. Sarà quindi interessante capire come andrà a finire. (Davide Agazzi per NL)