Non è il primo e sicuramente non sarà l’ultimo. Forse si tratta solo del migliore. Google ha recentemente realizzato un dispositivo di riconoscimento vocale basato su una sofistica tecnologia in grado non solo di riconoscere parole e suoni, ma anche di assemblarle per rispondere, più o meno correttamente, alle domande di qualunque utente. Il sistema sarà disponibile entro breve sul software iTunes per gli utilizzatori delle free application dell’iPhone e aprirà la strada ad un nuovo mercato, nel quale Microsoft e Yahoo hanno già un posto piuttosto comodo. Il primo, creatore e sviluppatore del sistema TellMe, offre a cellulari e smartphone la possibilità di rispondere al proprietario con informazioni utili e schematiche riguardanti itinerari, mappe, cinema, informazioni stradali e di intrattenimento in genere. Il secondo, quello di Jang, battezzato “One search with Voice”, si è dimostrato leggermente più accurato del primo, ma non preciso come il sistema di Google. Chiedere, con frasi di senso compiuto, quanto sia alto il monte Everest, quale sia la pizzeria migliore della città in cui si fa visita o quale sia la libreria più vicina sarà davvero possibile ed ogni informazioni sarà naturalmente ingrata o integrabile dal proprio smartphone con indicazioni su orari, locazione e contatti telefonici o e-mail. Dalla loro quelli di Mountain View non sono troppo precisi nel definire l’accuratezza del loro sistema, ma sono convinti che il riconoscimento vocale sarà abbastanza utile per tutti quegli utenti che desiderano scansare la necessità di digitare sul proprio schermo touchscreen (opzione che non sempre è apprezzata, soprattutto dagli utenti più adulti). Del resto, come spiegano al New York Times, “E’ importante capire che il riconoscimento (vocale) della macchina non sarà mai perfetto. Il punto è comprendere quanto vicino si possa arrivare alla prestazioni umane”. (Marco Menoncello per NL)