Il computer diventa cancelliere. Prime sperimentazioni al Tribunale di Milano. Al costo di 50.000 euro più IVA, stanziati per l’occasione da “Lombardia Informatica s.p.a.”, il Tribunale di Milano inaugura una sperimentazione sui programmi di riconoscimento vocale per verificare, con un anno di tempo, i benefici derivanti dall’utilizzazione di software informatici che permettano ai giudici di “far scrivere” il computer sotto dettatura. Lo scopo? Stilare i verbali delle udienze, velocizzare la stesura dei provvedimenti e delle sentenze, registrare le udienze e ridurre il ricorso alla stenotipia. Il tutto, assicurando files in formato audio trascrivibili in altrettanti files in formato testo, soggetti, in un momento successivo, alla correzione di quella percentuale di errore (stimata intorno al 10-15 %), che gli esperti definiscono ineliminabile. Ci sembra doveroso sottolineare che questo avanzato sistema di riconoscimento vocale è da tempo già in uso presso molte imprese private, presso i Tribunali tedeschi o gli uffici della polizia canadese. La sperimentazione, come accennato, avrà la durata di un anno e prevede una verifica finale destinata a raccogliere i pro ed i contro evidenziati da un questionario sottoposto all’attenzione di 50 giudici ai quali è stata affidata la sperimentazione stessa. Coloro che, sino ad ora, hanno sperimentato questo sistema testimoniano che l’uso durante l’udienza consente di ridurre i tempi intercorrenti tra la stesura del verbale, la lettura da parte dei testimoni e l’invio ai difensori, evitando anche di intasare le varie cancellerie. Un piccolo passo per l’uomo ma un grande passo verso lo snellimento della macchina della giustizia. (M.P. per NL)