Ci sono interessi tanto forti quanto celati sulla IP Tv sia da parte dei grandi player della tv tradizionale (quali content provider) che dei maggiori operatori delle tlc italiani ed esteri (quali network provider).
D’altro canto, la tv – lo scriviamo da un decennio – sarà, come del resto gli altri media, webcentrica. Sicché è dalla tv tradizionale via etere che si deve partire per arrivare alla tv via web. Sarà per questo, forse, che l’asta per il dividendo interno è andata quasi deserta. Quasi che le frequenze DTT non interessassero più a nessuno. Eppure per far decollare la televisione sul protocollo internet occorre molta, ma molta (più) banda (di quella attuale). Ergo, servono le frequenze (oggi del) DTT per lanciare la tv via web. Tutto (più) chiaro?