Prende corpo la riorganizzazione (annunciata prima dell’estate) di Group M, il più grande gruppo societario al mondo nel settore pubblicitario: a gennaio 2018 le media agency MEC e Maxus porteranno a termine la fusione in un unico soggetto chiamato Wavemaker. La nuova società sarà guidata da Tim Castree, attuale global CEO di MEC, e sarà presente in 90 paesi, impiegando 8.500 professionisti, distribuiti nelle aree digital, contenuti, data analysis, tecnologia. Il business di Wavemaker si caratterizza per l’accostamento della tecnologia alla produzione creativa di contenuto: in altre parole, la nuova società di GroupM punta tutto sulla pubblicità altamente customizzata, costruita sfruttando i dati e gli insights di [m]PLATFORM, la piattaforma di audience technology di proprietà di GroupM.
Grazie all’analisi dei dati relativi ai consumatori, infatti, è possibile prevedere il c.d. “customer journey”, cioè il processo che va dall’emergere di un bisogno all’acquisto di un bene passando per numerose fasi, intercettando il consumatore in vari punti di questo viaggio per sollecitarlo e attrarlo con contenuti interessanti. È quello che MEC stessa, nella pagina web di presentazione di Wavemaker definisce “fornire il contenuto giusto, al momento giusto, nei luoghi giusti” per creare l’energia di un’onda che trascini e faccia emergere i brand (il nome inglese “wavemaker” si traduce letteralmente in “creatore di onde”). La profilazione della pubblicità (o pubblicità basata sugli interessi) non è certo una novità nell’era di internet, l’aspetto innovativo della proposta di Wavemaker potrebbe essere il focus sul contenuto: ossia, l’analisi del dato comportamentale conduce non solo ad un posizionamento ponderato dell’advertising, ma è la base da cui parte la creazione stessa del contenuto, per renderlo più aderente possibile ai gusti del destinatario. (P.B. per NL)