Pubblicità. Via al DPCM sul credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali su stampa, radio e tv locali

DPCM

Finalmente sarà possibile usufruire del credito d’imposta relativo agli investimenti pubblicitari incrementali su giornali (anche online) ed emittenti televisive e radiofoniche locali (anche digitali).
Il Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Economia, ha infatti licenziato ed inviato alla Corte dei Conti il Regolamento (sotto forma di DPCM) che stabilisce le procedure dell’agevolazione ex L. n.96/2017 e (s.m.i.) e che terminato quest’ultimo passaggio sarà pubblicato in G.U.

Sul testo si era espresso favorevolmente il Consiglio di Stato, condizionando però la formulazione del decreto attuativo all’accoglimento di un rilievo già formulato nel precedente parere interlocutorio relativo alle modalità di calcolo dell’agevolazione da concedere ai soggetti che abbiano iniziato l’attività nel corso dell’anno per il quale è richiesto il beneficio o che nell’anno precedente a quello per il quale il beneficio è richiesto non abbiano effettuato investimenti pubblicitari, previste dall’art. 3, comma 3 dello schema di decreto, ritenute in contrasto con la normativa primaria di riferimento.
Ricorda sul punto Confindustria Radio Tv: “Lo stanziamento delle risorse finalizzate a questa misura per l’anno 2018 è pari a 62 milioni di euro di cui, 50 milioni per gli investimenti sulla stampa (20 per quelli effettuati nel secondo semestre 2017, più 30 per quelli da effettuare nel 2018); mentre 12,5 milioni sono destinati per gli investimenti sulle emittenti televisive e radiofoniche locali nel 2018.

Le risorse sono messe a disposizione di imprese, lavoratori autonomi, ed enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, digitali o analogiche, il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente. Il credito d’imposta è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start – up innovative. Quest’ultimo caso è però subordinato all’esito della notifica che, a provvedimento ultimato, sarà inviata a Bruxelles). L’incentivo potrà essere utilizzato solo in compensazione. Sono escluse dal credito d’imposta le spese sostenute per l’acquisto di televendite, servizi di pronostici, giochi o scommesse di vincite in denaro, di messaggeria vocale o chat – line con servizi a sovrapprezzo. L’auspicio è che l’agevolazione possa contribuire ad incrementare la raccolta pubblicitaria delle emittenti televisive e radiofoniche locali fornendo così nuovo slancio al settore”, conclude Confindustria Radio e Tv a riguardo del DPCM. (E.G. per NL)

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