Si chiude il primo semestre 2017 della raccolta pubblicitaria per le televisioni: le stime prevedono un confronto duro con il primo semestre dell’anno precedente, soprattutto per la Rai che nel 2016 ha trasmesso gli Europei di calcio. Nel dettaglio, il gruppo che controlla la maggior quota degli investimenti pubblicitari (56%) è Mediaset, che per il periodo di riferimento dovrebbe registrare una raccolta pubblicitaria per la tv in crescita dell’1% appena. Stessa percentuale, ma al negativo (-1%) per la Rai che risente sia della cancellazione del talent show The Voice, che era stato fonte di incassi pubblicitari fino a 12 milioni di euro, sia del fatto che dal maggio 2016 la rete per ragazzi Rai Yo-Yo non può più trasmettere spot: questa stima è da considerarsi al netto degli Europei di calcio, cioè un confronto tra il dato 2017 e quello del 2016 stornato dagli introiti pubblicitari dovuti al torneo internazionale. L’andamento altalenante di Sky Media, concessionaria che controlla il 12% degli investimenti pubblicitari televisivi, dovrebbe invece assestarsi sul +5% alla chiusura del semestre (sempre al netto degli Europei di calcio): ciò che ha permesso di ottenere un risultato positivo è stato il successo di Tv8, nonché la crescita dell’on demand incentivata dai numerosi eventi sportivi di maggio. Il gruppo che ha ottenuto i risultati migliori in termini di raccolta pubblicitaria è Discovery Italia, che dovrebbe chiudere il semestre a +7%, grazie all’esplosione di ascolti dei programmi di Maurizio Crozza (Fratelli di Crozza), Antonino Cannavacciuolo (Cucine da Incubo) e Max Giusti (Boom) in onda su Nove. La peggiore invece è La7, che potrebbe addirittura registrare un calo dal -4% nel primo semestre 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016. L’emittente di Cairo, da pochi giorni diretta da Andrea Salerno proverà a rilanciarsi con il nuovo acquisto Gazebo (“rubato” a Rai Tre) e potrebbe anche tentare di reclutare Fabio Fazio e la premiata ditta dell’informazione scientifica Angela che –si vocifera –sarebbero in fuga da via Mazzini e dai tetti massimi ai compensi. Chissà se La7 potrà permettersi l’investimento. (P.B. per NL)