Se il 2009 si era chiuso, per la carta stampata, con un crollo verticale del 22,4% per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria, i primi undici mesi dell’anno appena trascorso non hanno invertito il trend ma, per lo meno, hanno fatto registrare un calo che, seppur inevitabile perché fisiologico, si è attestato su una percentuale accettabile.
Il totale del comparto, infatti, da gennaio a novembre 2010, secondo quanto riportato dai dati dell’Osservatorio Fcp, ha segnato una diminuzione pari al 2,5% del fatturato totale. Che, stando alle premesse, non è un risultato totalmente negativo. Certo, il resto del comparto dei media ha viaggiato a una velocità diversa (vedasi i dati di crescita di radio e tv – riportati da Nielsen – che nei primi tre trimestri dell’anno passato hanno fatto segnare, rispettivamente, +11,2% e +6,9%), ma si sa che la carta stampata sta attraversando una crisi strutturale dalla quale, secondo molti, non uscirà mai. L’unica fetta di mercato a uscire dai primi undici mesi del 2010 senza le ossa rotte è quella dei periodici settimanali, che hanno portato a casa un fatturato totale di 361 milioni, rispetto ai 359 dell’anno precedente (+0,4%) e hanno venduto il 3,2% di spazi in più. I quotidiani, invece, hanno chiuso il periodo con un -2,6% rispetto all’anno prima, con una performance leggermente migliore da parte dei quotidiani a pagamento, che hanno finito con un -2,3%, portando a casa 1.150 milioni di euro, rispetto ai 1.176 del 2009 (gennaio-novembre) e vendendo 500mila spazi invece dei 502mila venduti dodici mesi prima (-0,3%). Sempre peggio, invece, i free press, i quali sembrano davvero arrivati al capolinea della loro breve storia (Rcs ha annunciato per il 2011 la possibile chiusura di City, che probabilmente sarà seguito a ruota dagli altri concorrenti). Il fatturato pubblicitario si è fermato a 47 milioni, sei in meno del 2009 (-11,3%) e gli spazi venduti sono stati 30mila, duemila in meno (-6,4%) dell’ultima rilevazione. Meglio, dicevamo, i settimanali, mentre i mensili continuano la caduta libera, con un -6% di fatturato (263 milioni, diciassette in meno del 2009) e un -4,3% di spazi. Sostanzialmente invariati, invece, i dati riferiti alle altre periodicità. (L.B. per NL)