I segnali di ripresa restano. Ma lo scatto di marzo, già diminuito di intensità in un comunque positivo mese di aprile, è ulteriormente rallentato. Beninteso, niente a che vedere con il tetro dicembre 2008, lo spaventoso gennaio ed il medievale febbraio del nuovo anno. Ma va detto che la macchina della pubblicità radiofonica va ancora a scatti. Il carburatore non dovrebbe fare più i capricci, dicono i meccanici, dal prossimo giugno, allorquando la velocità del mezzo potrà stabilizzarsi. Ovvio che l’interruzione fisiologica di agosto contribuirà a mantenere altalenante il trend, ma gli analisti interpellati da questo periodico sono sostanzialmente concordi nel sostenere che a luglio si lavorerà moltissimo per un ottimo ultimo quadrimestre dell’anno. I migliori risultati dovrebbero giungere dalla pubblicità nazionale, ma anche quella areale dovrebbe reagire bene ai positivi segnali mondiali di ripresa economica. Più difficile da misurare la reattività del mercato strettamente locale, anche se le emittenti virtuose sembrano mostrare qualche soddisfazione già da ora. E che la radio italiana si stia risvegliando si denota da un altro misuratore tipico: il trading delle frequenze. Paiono infatti essere in ripresa le compravendite impiantistiche, da sempre segnale di dinamicità. Nel bene e nel male.