Secondo lo studio Global Entertainment & Media Outlook 2017-2021 di PwC nel 2021 il mercato Entertainment & Media avrà un valore di 2237 miliardi di dollari.
Si prevede che la crescita del settore sarà in media del 4,2% annuo, leggermente inferiore a quella globale e più bassa anche rispetto alle previsioni PwC dello scorso anno. “Il mercato M&E attraversa da anni una fase di profonda trasformazione dei paradigmi tradizionali; le tecnologie, in particolare, hanno favorito, l’affermazione di modelli di business direct-to-consumer e di un’offerta più ricca ed eterogenea che va incontro ai gusti e agli interessi del consumatore – ha spiegato Andrea Samaja, senior partner di PwC – Tecnologia e digitalizzazione sono inoltre elementi che rendono dinamico lo scenario competitivo con player che sono tanto più forti quanto più in grado di differenziarsi mediante utilizzo di tecnologie innovative. La crescente affermazione di modelli di business direct-to-consumer ed attenzione strategica sulla user experience dei propri consumatori da parte delle aziende è un fattore addizionale che distoglie una parte degli investimenti che erano tradizionalmente orientati ai piani di comunicazione”. L’analisi ha mostrato che per la prima volta il Digital Recorded Music (11 miliardi di dollari nel 2016) ha superato in ricavi il Physical Recorded Music (8,5 miliardi), così come il giro d’affari della musica in streaming (6,6 miliardi di dollari) ha sopravanzato il download (3,4 miliardi). La novità più significativa riguarda la raccolta pubblicitaria su internet, lo scorso anno pari a 190 miliardi contro i 169 miliardi dalla Tv: la differenza è determinata dall’aumento degli utili del mobile, a +58,7% nell’ultimo anno e con prospettive di forte espansione per il prossimo quinquennio. Sarà sempre più importante per le aziende capire in anticipo le esigenze dei clienti per trasformare gli utenti in “fan” con pacchetti personalizzabili e manovre di fidelizzazione. “Per qualsiasi operatore Media è prioritaria la capacità di conoscere e predire esigenze, interessi ed aspirazioni del consumatore, mediante strumenti di analytics, ma soprattutto modelli e processi previsionali evoluti – ha precisato Maria Teresa Capobianco, PwC Italian E&M Leader – Le aziende del comparto Media per fare ciò devono adeguare i propri processi operativi alle esigenze del mercato e dei consumatori e devono dotarsi di processi snelli e flessibili. I dati hanno un valore anche per ridefinire le modalità di ingaggio e di retention dei consumatori. Fidelizzare attraverso gli strumenti tradizionali può essere più costoso e meno efficace di fidelizzare attraverso il prodotto e la user experience, creando fan.” (M.R per NL)