La necessità di pubblicità online aumenta. Le strategie si rinnovano. I nomi rimangono. Così Mark Zuckerberg, già in possesso di uno dei più noti e potenti social network al mondo, avrebbe individuato una nuova ed efficace modalità per aumentare i click-through rate (l’andamento dei click su banner e bottoni) dei suoi spazi pubblicitari. Il metodo consiste nell’invitare gli internauti del suo immenso bouquet a votare la pubblicità, anche esplicitamente. Questo consentirebbe di comunicare al proprietario dell’advertise l’indice di gradimento del suo messaggio tra gli utenti della rete. Il sistema si chiama Facebook Ads (nome ricalcato su Google Ads) e consente ad aziende e professionisti di generare un feedback ancora più diretto con l’immenso popolo del web 2.0: costruire una campagna pubblicitaria sempre più precisa e mirata sarà ancora più facile; allo stesso modo, l’opinione degli internauti più incalliti diverrà un bene prezioso per modificare l’aspetto e la penetrazione dei propri contenuti promozionali. Naturalmente, considerato l’andamento attuale della pubblicità sui social network (tra gli altri Murdoch è ancora alla prese con il suo costosissimo, ma inconcludente MySpace), aumentare il click-through rate potrebbe comunque non risollevare le sorti della pubblicità online. Lo stesso Zuckerberg ha suggerito che in aggiunta a Facebook Ads sarà necessario insistere sull’evoluzione spontanea della circolazione di pubblicità virale tra gli utenti, ben consapevole che il passaparola in un ambiente sociale rimane, fin dalla notte dei tempi, la più efficace delle strategie promozionali. E’ fondamentale infatti che gli internauti, così come succede per i tradizionali consumatori, non si sentano in alcun modo traditi dal messaggio. Al contrario, fidelizzare il pubblico permette il naturale ricircolo dell’informazione, metodo sicuramente più invasivo di qualunque altro mezzo. (Marco Menoncello per NL)