Google cade lentamente, Microsoft perde quota a causa dell’insuccesso nei confronti di Yahoo e molte altre compagnie di internet si spaventano per le pessime previsioni di comScore. L’Italia invece resiste; anzi, cresce. A confermarlo sono i dati dell’Osservatorio Fcp-Assointernet (Federazione Concessionarie Pubblicità, ndr) che hanno stimato una crescita della raccolta pubblicitaria, nel solo mese di gennaio, del 37%. Ergo, un fatturato totale di quasi 20 milioni di euro, volume d’affari che può facilmente garantire il successo delle varie forme di spot online anche per i prossimi mesi dell’anno. Primo in classifica rimane il tradizionale banner, ancora lo strumento più utilizzato oltre che più presente sulle pagine italiane: la sua indiscutibile funzionalità piace agli internauti quanto ai webmaster e sembra destinata a guadagnare terreno anche tra i nuovi esperti del settore. Al secondo posto si piazzano sponsorizzazioni e bottoni, con una crescita del 25% ed entrate per 3,8 milioni di euro. Un crescita lieve è registrata anche da e-mail e newsletter, nonostante tutte le difficoltà del caso che possono impedire di recapitare i vari messaggi pubblicitari ai diversi server di posta (l’aumento sproporzionato di spam obbliga i server a restringere i limiti di accettazione delle mail in ricezioni, con conseguenti difetti di traffico purtroppo riscontrabili anche tra utenti comuni). Last but not least, come dicono i lontani cugini inglesi, la raccolta proveniente dagli Sms migliora le proprie capacità del 184%, pur rimanendo a poco più di un milione di euro di incassi. La tecnologia Sms rimane però tra le più interessanti e ricercate, proprio grazie alla sua estrema versatilità: questo nonostante siano ancora molti i consumatori che odiano l’infiltrazione pubblicitaria sul proprio telefonino. Ma per cancellare il messaggio promozionale, molte volte devono prima aprirlo. E prima o poi quello che hanno visto o letto nell’Sms verrà ricordato! (Marco Menoncello per NL)