Lo urla Steve Ballmer (fotografato sempre in momenti particolarmente adrenalinici), lo suggerisce Bill Gates, rispettivamente nei panni di Ceo e fondatore di Microsoft, che hanno offerto esattamente 44,6 miliardi di dollari a Yahoo! per unire dichiaratamente le forze contro il mastodontico impero di Google. Così inizia la rincorsa ai giovani di Mountain Wiev, il cui obiettivo non è certo quello di ottenere un motore di ricerca più potente – nonostante il netto predominio di Google, anche Msn ha il suo – e nemmeno quello di attirare più utenti sui propri prodotti (per esempio, Msn Messenger non ha rivali). Ballmer e Gates vogliono la pubblicità, e con l’eventuale acquisizione di Yahoo! si preparerebbero ad una sfida ad armi (quasi) pari. E’ indubbio che quello dell’advertisement sia per Google un campo dove non si è finora temuto rivale alcuno; si tratterà di vedere come Microsoft, una volta acquisito il gruppo di Jerry Yang, sarà in grado di gestire la raccolta pubblicitaria, un ambiente dove il lavoro sarà tanto online, quanto offline. Google è più giovane, forse più dinamica e nasce (nel 1998) sviluppando competenze nel campo dell’ad online già a partire dal 2000. Microsoft è naturalmente più anziana (fondata in Messico nel lontano 1975, ndr) e forse più esperta, ma si avvicina forse troppo tardi al pianeta attualmente oggetto di una delle più grandi sfide del web. E considerando che questo tipo di guerra si gioca anche a colpi di acquisizioni è superfluo ricordare quanti passi da gigante sia riuscita a fare Google in soli dieci anni. La piccola Yahoo!, soprannominata “l’eterna seconda” dai professionisti, è ragionevolmente interessata a diventare partner dei cervelloni di Redmond, se pur con tempo e cautela sia riuscita a conquistare una fetta rilevante del mercato mosso dagli internauti. In attesa di vedere come avverrà l’unione tra i colossi (Mihoo?) e di capire quali saranno le strategie per l’attacco, Google prosegue la sua campagna, tra l’altro dopo aver recentemente rilevato la società Double Click, altro colpo che Ballmer dovrà schivare per proseguire audacemente nella sua corsa. (Marco Menoncello per NL)