Stando alle stime effettuate dall’istituto di rilevazione Nielsen, luglio è stato un mese positivo per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari in Italia.
E’ stato registrato, infatti, un incremento nel settore del 7,4%, permettendo così di realizzare un +2,3% nei primi sette mesi del 2018, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director della nota agenzia di misurazione e analisi dati, ha prospettato così l’andamento futuro degli investimenti: “Ora ci spostiamo verso l’autunno in un clima non propriamente sereno per l’Italia e per l’Europa tra minacce di downgrading [rischi di declassamento, ndr] e polemiche con i partner UE. In questa situazione, la crescita dei primi sette mesi è certamente un segnale positivo“.
Secondo i dati, la raccolta pubblicitaria televisiva è cresciuta di 1,4 punti percentuali, rispetto al periodo gennaio-luglio 2017. L’aumento più evidente è stato registrato, però, dal web: +8,3% rispetto ai sette mesi dell’anno precedente, valore che si riduce a +4,8% se si escludono il search ed i social .
Male, invece, i quotidiani che a luglio hanno subito un decremento dello 0,5%, in linea con l’andamento negativo annuo del -6%.
Anche la radio, limitatamente al settimo mese, è calata dell’1,9%, ma – nonostante ciò – il tasso di crescita annuale è buono: +5,5%.
Gli analisti si sono poi occupati di snocciolare, considerando sempre il periodo gennaio-luglio, i dati generali sulle abitudini degli italiani, visibilmente influenzate dalla pubblicità trasmessa. Emerge come siano aumentati i consumi di bevande alcoliche (+7,3%) ed automobili (+4,6%) e siano calati, invece, quelli riguardanti i prodotti alimentari (-0,5%) e quelli farmaceutici (-1,2%).
Inoltre, il consumatore medio a luglio è risultato essere interessato ai prodotti finanziari ed alle assicurazioni che, rispetto allo scorso anno, hanno subito un incremento del 38,3%, a moto e veicoli +106% ed a media ed editoria +35,4%.
Il manager di Nielsen ha commentato quello che ci attende entro la fine dell’anno, sottolineando come sia improbabile che questi numeri possano aumentare ulteriormente. Dal Sasso, nel commentare i fattori che hanno influenzato questa particolare crescita, ha spiegato come “si tratta di una situazione tipica dei cosiddetti anni pari, in cui cioè sono previsti i grandi eventi sportivi. Vedremo come e quanto incideranno le scelte di politica economica in Europa, con l’annunciata e graduale fine del quantitative easing [l’intervento della banca centrale per aumentare la quantità di moneta in un Paese e l’acquisto dei titoli di stato per farne aumentare il valore, ndr] e in Italia con la Legge di bilancio 2019, che inciderà sull’attività e sulle prospettive delle imprese e di conseguenza sugli investimenti in comunicazione”. (P.G. per NL)