I dati ufficiali e completi saranno resi noti il 17 marzo in occasione dell’approvazione del bilancio del Gruppo di cui è a.d. Ernesto Mauri, ma alcune anticipazioni fornite ieri dal d.g. Periodici Italia, Carlo Mandelli, e da Davide Mondo, a.d. di Mediamond, che ne segue la raccolta, lasciano presagire che il 2015 di Mondadori si sia chiuso con un risultato incoraggiante.
E ciò nonostante che la metà del giro di affari della casa editrice sia generato appunto dai periodici, mezzo tra i più colpiti dalla crisi di questi anni, almeno in Italia e che anche nel 2015 ha chiuso in calo del 4,1 sul fronte della raccolta, secondo i dati Nielsen. Quelli di Mondadori invece registrano un saldo sempre negativo ma più contenuto, atteso intorno al -3,5%. E lo stesso discorso, in proporzione, si può fare anche per il primo mese del 2016, cioè con una contrazione pure in questo caso meno marcata di quella realizzata dal mezzo, che, secondo i dati FCP, è stata del -14%. Per quanto riguarda il digital, che vale il 15% della raccolta di Mondadori, l’andamento dovrebbe essere analogo a quello anticipato da Mondo come risultato di Mediamond sul mezzo negli scorsi 12 mesi, che è stato in linea con quello del 2014 e, quindi, anche in questo caso, leggermente migliore di quello fornito da Nielsen (limitatamente al perimetro rilevato da quest’ultima), che è stato del -0,7%. Lo stesso discorso vale – sia per la concessionaria nel suo complesso che per Mondadori – anche per il primo bimestre, con un trend di aumento a due cifre, mentre Nielsen dovrebbe evidenziare un +0,2% per il mezzo a gennaio. Sempre in area web si giocheranno anche altre importati novità di quest’anno per Mondadori, come il restyling del sito di Donna Moderna, mentre già da questo mese è partito anche quello di Icon Design, la cui testata, come riferito nei giorni scorsi da DailyMedia, ha assunto una maggior periodicità quest’anno con 8 uscite (con la possibilità che diventino anche di più l’anno prossimo), che vanno a rafforzare l’offerta del “sistema” Panorama, a fianco di Icon e Flair. In effetti, come ha ricordato Mandelli, la testata diretta da Giorgio Mulè è il perfetto esempio di come, ormai, a Segrate, si ragioni per brand, sotto il cui ombrello stanno anche più periodici, i canali digital e le ulteriori eventuali iniziative. Ad esempio, nel caso del newsmagazine, la live&media experience “Panorama d’Italia”, che contribuisce all’obiettivo di una crescita del giro d’affari complessivo (la cui metà è prodotta dal settimanale) tra il +5 e il +8%. Tenendo anche presente che Flair (che, invece, sarà dotata di una declinazione digitale entro l’estate) e Icon sono bimestrali ma che, per quest’ultimo, dovrebbe esserci un numero aggiuntivo in occasione di Pitti Uomo, a giugno. Negli obiettivi di Mediamond, il digitale dovrebbe arrivare già quest’anno a pesare il 25% della raccolta, per andare a equilibrarsi con quella su carta nel 2017. Per la concessionaria, inoltre, le aspettative sul digital sono forti anche perché da maggio si occuperà di quella di Yahoo (la cui raccolta è stimabile in una cifra tra i 15 e i 20 milioni di euro), in attesa di eventuali novità sul fronte di Banzai Media, cui è interessata proprio Mondadori. Di sicuro, intanto, ci saranno anche i rilanci del sito di TgCom24, il prossimo mese, e di quello di Sport Mediaset, con un light restyling pronto per gli Europei di calcio. Sul fronte del mezzo radio, infine, si segnala una sostanziale tenuta nel primo bimestre, dopo un 2015 che si è chiuso con un saldo positivo. (E.G. per NL fonte Daily Media)