Il Vecchio continente si risolleva dalla crisi economica e segnali di ripresa si registrano anche nel mercato pubblicitario europeo che, anche per il 2016, conferma il trend di crescita degli ultimi anni. Lo studio condotto dall’azienda di analisi di mercato IHS assieme all’associazione delle agenzie di comunicazione IAB Europe, rivela che nei cinque principali Paesi europei (Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna) gli investimenti pubblicitari sono cresciuti del +4,5% rispetto al 2015, raggiungendo quasi i 70 miliardi di euro, cioè più della metà del totale dei 27 Stati membri che ammonta a 112,5 miliardi di euro.
Ponendo il focus proprio sui Big5, si nota come la crescita maggiore sia quelle di Regno Unito (+6,8%, per un valore complessivo di 26 miliardi di euro) e Germania (+2,5%) che superano di molto i livelli pre-crisi e, assieme, hanno un peso del 65% sul mercato pubblicitario dei Paesi considerati. Anche in Spagna l’incremento degli investimenti pubblicitari è significativo (+6%) ed è dovuto principalmente alla diffusione della fibra (FTTH) e allo sviluppo dei servizi online. Proprio internet è il medium protagonista nella ripresa del mercato pubblicitario nei Big5: complessivamente, assorbe il 39% degli investimenti, seguito da televisione (29%), stampa (20%), out of home (6%), radio (4%) e cinema (meno dell’ 1%). Il sorpasso della tv da parte di Internet era già avvenuto nel 2014 per i Big5 e nel 2015 per il resto d’Europa; nel 2016 la pubblicità online è cresciuta ancora del +13% (contro il +2,3% della Tv) raggiungendo un valore totale di 27,7 miliardi di euro (la tv, invece, si attesta a 20,5 miliardi). La situazione cambia, però, se si guarda ai mercati singolarmente, Paese per Paese: internet resta al primo posto in Regno Unito, dove la pubblicità online raggiunge quota 53% distanziando la televisione copn il 26%, e in Francia; in Italia e Spagna, invece, il medium sovrano resta la tv e – caso unico – in Germania il primo posto è occupato dalla stampa al 34% mentre internet è al secondo con tre punti percentuali in meno. Nonostante queste “resistenze”, la pubblicità online è destinata ad attrarre sempre di più gli investimenti, soprattutto con la componente mobile che nel 2016 è cresciuta del +50%: nell’anno di riferimento il dispaly advertising ha guadagnato quasi 14 punti percentali raggiungendo un valore di 11 miliardi di euro, mentre search e video sono cresciuti rispettivamente del 10,5% e del 20%.
Il mercato della pubblicità online italiano, sebbene nell’economia interna sia secondo a quello televisivo, nella classifica dei Big5 è sul podio: secondo posto, dopo il Regno Unito, per quanto riguarda il video (400 milioni di euro circa) e terzo posto, dopo Regno Unito e Francia, per il mobile (600 milioni di euro circa). Fonte Confindustria Rtv. (V.D. per NL)