L’investimento mondiale nel settore pubblicitario crescerà nel prossimo anno fino a sfiorare il 5%, arrivando a quota 536 md di dollari, leggermente al di sotto del 5,5% del 2014 dovuto al traino dei grandi eventi sportivi.
Rese note a distanza di poche ore l’una dall’altre, le previsioni sulla spesa mondiale in pubblicità di ZenithOptimedia e di Magna Global (IPG Media Group), sostanzialmente concordi nel disegnare uno scenario di crescita complessiva nel 2015: rispettivamente +4,9% e +4,8, per un fatturato totale 545 miliardi di dollari per l’agenzia media del gruppo Publicis e 536 miliardi per il centro studi targato IPG. ZenithOptimedia azzarda anche stima per il 2016, anno in cui si terranno le Olimpiadi Estive, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e gli Europei di calcio, indicando una crescita del 5,6% – destinata a retrocedere leggermente al 5,2% nel 2017 in assenza di questi eventi. Il dato generale è naturalmente soggetto a notevoli fluttuazioni a livello areale e locale, ma entrambe le ricerche sono sostanzialmente d’accordo nell’indentificare alcuni macro indicatori, quali la spinta derivante dalla transizione in atto verso il mobile e il programmatic, insieme alla pubblicità sulle piattaforme social anche mobili. Addirittura ZenithOptimedia prevede che il mobile advertising peserà per il 51% su tutti i nuovi investimenti pubblicitari fra il 2014 e il 2017, crescendo mediamente del 38% l’anno, in conseguenza alla rapida diffusione dei dispositivi, delle innovazioni nella tecnologia pubblicitaria e dei miglioramenti nella user experience. E in questo scenario di crescita ci saranno paesi che indubbiamente spiccheranno il volo e altri (ahi noi!) che resteranno stabili o che comunque registreranno lievi segni di ripresa. Scontato ma ridimensionato sarà il progresso del 2015 degli USA a quota +2,7% (quest’anno grazie agli eventi sportivi e politici di rilievo ha raggiunto un +4%), bene anche per i paesi dell’America Latina, per i quali è previsto un +13%, e per la regione Asia-Pacifico (+6,4%). Anche l’Europa Occidentale finalmente dovrebbe avere note positive, con una media del +2,8% nel 2015 e alcuni paesi che aumenteranno il passo dopo l’arretramento degli scorsi anni: è questo il caso di Grecia, Spagna e Portogallo, cresciuti nel 2014 rispettivamente del 7,7%, del 5,6% e del 12% e che bisseranno nel 2015. Futuro poco roseo per la Penisola (misero il suo +1,1% previsto da Magna Global), per i cugini d’oltralpe (-1,1%) e per i connazionali della signora Merkel (+2%) che non hanno saputo cavalcare l’onda dei Mondiali brasiliani, pur avendoli addirittura vinti. Come mette in evidenza un articolo apparso sabato 13 dicembre sulle pagine di ItaliaOggi, occorre tenere le dita incrociate e sperare che le previsioni di Magna Global per il bel paese si avverino, dal momento che l’Upa (ovvero l’associazione che riunisce gli investitori pubblicitari) ha previsto uno “zero virgola” di crescita relativa al prossimo anno. Da un mercato imprevedibile e fuori controllo d’altronde ci si può aspettare di tutto. L’agenzia Zenith Optimedia ha reso noto che l’Eurozona registrerà un +0,8% nel 2014 – il primo dato positivo dal lontano 2010 – e, relativamente al prossimo anno, si mostra più ottimista nei confronti dell’Italia, fotografando un +1,5% nel comparto pubblicitario. Un discorso a parte va fatto poi per il digitale che nel solo 2014 ha registrato uno sfavillante +17,2% a quota 142 mld di dollari, spinto dal successo del mobile e dei social. L’anno prossimo questo comparto dovrebbe toccare la vetta del +30% del mercato globale, grazie a un incremento complessivo del 15%. Procedendo di questo passo a vele spiegate, secondo Magna Global, nel 2019 avrà la stessa quota della tv, ed entrambe si attesteranno al 38%. (V.R. per NL)