Ammontano a più di centoventiquattromila euro le multe che Vodafone e Telecom dovranno pagare per alcune campagne pubblicitarie risalenti allo scorso autunno e giudicate ingannevoli dal Garante per la Concorrenza. Nel caso di Vodafone, lo spot incriminato è “Vodafone casa numero fisso”, che, alla consueta presenza di Totti e Gattuso come testimonial, faceva intendere che il servizio permettesse l’utilizzo dei telefoni mobili come telefoni fissi, senza sottolineare all’attenzione dei consumatori che esso era in una fase di sperimentazione e non immediatamente disponibile. Per questo spot, già ritenuto ingannevole dal Tribunale di Roma, Vodafone è stata condannata al pagamento di una sanzione di cinquantaquattromilacento euro. Per Telecom Italia Mobile, la multa è invece di settantamilacento euro e chiama in causa la “Carta auguri”, la cui pubblicità è stata giudicata ingannevole dall’Autorità in quanto idonea “a creare nel pubblico dei consumatori falsi affidamenti circa le condizioni e le effettive caratteristiche dell’offerta pubblicizzata pregiudicandone in tal modo il comportamento economico ed alterando il normale confronto concorrenziale”. Mentre si attendono i commenti dei due operatori telefonici colpiti dalle sanzioni economiche, si iniziano a raccogliere le prime reazioni delle associazioni dei consumatori, che, in realtà, non esprimono grande soddisfazione. Il Movimento Difesa del Cittadino, che, assieme a Adusbef e Telecom, aveva portato il caso Vodafone all’attenzione del Garante della Concorrenza, ha dichiarato, attraverso la voce del suo responsabile TLC, Francesco Longo, che “quest’ennesima condanna dimostri come la trasparenza e la correttezza delle informazioni nel settore delle telecomunicazioni siano principi dimenticati e come le sanzioni dell’Antitrust risultino oramai irrisorie a fronte dell’enorme quantità di notizie ingannevoli, se non false, divulgate da molte compagnie di telefonia mobile”. “Nonostante aumenti il numero delle multe inflitte dall’Antitrust alle compagnie di telefonia – sostiene quindi Longo – non diminuiscono le pubblicità ingannevoli: l’Autorità dovrebbe aumentare in modo considerevole l’importo delle multe, ora del tutto inappropriato e inefficace”. “Già a marzo 2006 – ricorda infine Longo – il Movimento Difesa del Cittadino aveva fatto condannare la Vodafone a una sanzione di 45.100 euro per l’ingannevolezza della campagna pubblicitaria “Passa a Vodafone. Avrai 600 euro di telefonate in regalo””. (Mara Clemente per NL)