Nei primi sei mesi del 2009 Mediaset ha registrato un calo della raccolta pubblicitaria in Italia del 12-13%. A dirlo, ieri sera, è stato il vicepresidente Piersilvio Berlusconi, nel corso della presentazione dei palinsesti autunnali di Italia1, Canale 5 e Rete4 a Cologno Monzese. "Il primo semestre", ha detto Berlusconi, "ha chiuso tra -12% e -13%, quindi in linea o in leggero miglioramento rispetto al primo trimestre". Nel primo quarto la pubblicità in Italia era infatti già scesa del 13%, ma i manager avevano parlato in diverse occasioni di un secondo quarto in lieve ripresa. Il vicepresidente della società ha poi ribadito che la situazione è "ancora molto complicata". Nel settore pay tv la società del Biscione prevede invece di superare i 500 milioni di euro di fatturato nel 2009, contro i 400 del 2008. Il breakeven è invece stato fissato al 2010, anno in cui è anche previsto il lancio del canale gratuito Italia2, sempre per il digitale terrestre. "Attualmente", ha aggiunto Berlusconi, "i ricavi delle sole carte e degli abbonamenti sono saliti, rispetto allo stesso periodo 2008, dell’85%, mentre comprendendo anche i ricavi dalla vendita di contenuti e altre attività sempre legate a Mediaset Premium l’incremento è stato del 70%". A fine giugno le carte premium attivate erano 3,5 milioni. I risultati tuttavia hanno evidentemente deluso il mercato che si attendeva qualcosa di più. Mediaset a Piazza Affari attualmente perde l’1,47% a 4,01 euro per azione. "Noi stimiamo un calo della pubblicità in Italia dell’8,3% il che potrebbe essere leggermente ottimistico poiché implica un miglioramento nel secondo semestre", indica un analista di una primaria sim. "L’indicazione sulla pay Tv è positiva e superiore alla nostra stima, ma è da rilevare che la cifra non comprende solo le offerte premium ma anche la rivendita di diritti sportivi, circa 220 milioni di euro". I risultati del secondo trimestre sono attesi per il prossimo 30 luglio. In attesa, "confermiamo la raccomandazione neutrale su Mediaset con un target price a 4,10 euro". Tra l’altro ieri l’UPA, l’associazione degli utenti pubblicitari, ha previsto che il 2009 si chiuderà con un calo della raccolta del 12%, in miglioramento rispetto alla flessione del 18% rilevata nel primo semestre dell’anno. L’UPA ha rilevato che il 60% delle aziende associate (che rappresentano l’85% degli investimenti complessivi) ha diminuito le spese pubblicitarie a causa delle difficoltà operative (specie piccole e medie imprese) e dell’incerta situazione macroeconomica. Ma dopo il rallentamento della flessione, atteso nel secondo semestre 2009, l’associazione si attende una ripresa del mercato nel 2010. "Le indicazioni fornite sul semestre con un calo del 18% confermano l’aspettativa di un secondo trimesre 2009 con una performance anno su anno sostanzialmente in linea rispetto ai primi quattro mesi dell’anno, ovvero -17,4%", commentano gli analisti di Centrosim. "Il forte rallentamento della flessione atteso per il secondo semestre 2009: calo inferiore al 5% è favorito da un effetto base decisamente più favorevole rispetto al primo semestre". Si tratta, osservano anche gli analisti di Equita sim, di indicazioni "coerenti con le nostre stime di raccolta in calo del 12% per Mediaset nel primo semestre 2009 e del 24% per L’Espresso e di riduzione sull’intero anno dell’8,5% per Mediaset e del 16-17% per Rcs e L’Espresso. Sul 2010 stimiamo una ripresa degli investimenti con un +4,5% per Mediaset e un +8% per L’Espresso. Il nostro titolo preferito del settore rimane Mediaset", avvertono alla sim. (Milano Finanza – Federico Simonelli)