La conferenza UPA2019 – evento che ha riunito operatori e investitori del mercato pubblicitario, organizzato dall’associazione Utenti Pubblicitari Associati – è stata l’occasione per fare il punto della situazione sul mercato dell’advertising.
Un mercato che cresce ma sul quale dominano le incertezze per il prossimo anno.
Infatti, rispetto alle previsioni molto al ribasso, la crescita prevista per il 2019 è dello 0,5%: un segno positivo, considerando che il PIL sarà di poco superiore allo zero e che negli ultimi 5 anni la pubblicità è stata sempre in crescita.
Eppure, nonostante ciò, i dati raccolti dalla stessa UPA non sono sufficienti a scacciare le incertezze sul 2020: “Adesso si fanno i giochi per il prossimo anno. Per quello sono più preoccupato”, ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Lorenzo Sassoli de Bianchi facendo riferimento al possibile aumento dell’Iva. Una manovra che continua ad essere scongiurata dal Governo, ma che, probabilmente, accresce le incertezze in quanto non sarebbe la prima contraddizione dimostrata dalle forze politiche in carica. “Se dovesse mai aumentare l’Iva allora dovremmo essere particolarmente preoccupati”, ha spiegato Sassoli.
Per quanto riguarda i conti, il mercato pubblicitario da gennaio ad aprile ha chiuso in pareggio rispetto allo stesso periodo del 2018 e continua ad attraversare un periodo di forte cambiamento.
Il comparto televisivo e quello radiofonico sono stabili; diversamente l’editoria cartacea crolla, vista l’ulteriore decrescita di quotidiani (-10,8%) e periodici (-14,2%), in termini di ricavi la raccolta di questo settore è scesa di due terzi rispetto ai numeri del 2008.
A risollevare le sorti del mercato vi sono le piattaforme search, social e video che hanno fatto registrare una nuova crescita (+9,8%) e, ad oggi, costituiscono il secondo apparato per raccolta pubblicitaria che vede sempre i broadcaster in testa.
In merito il Presidente Sassoli ha specificato che “c’è un aspetto problematico di questo mercato molto polarizzato che merita di essere sottolineato. Un quarto degli investimenti sul web è tecnicamente ignoto. Mentre, ad esempio, sulle Tv ogni azienda può confrontare i propri investimenti con quelli dei competitor, sulle principali piattaforme digitali non è possibile conoscere né le dimensioni degli investimenti, né la loro tipologia”.
Infatti, il punto di forza che porta a scommettere sulla televisione è costituito dai dati provenienti dal SuperPanel Auditel, con il quale è stato possibile analizzare l’ascolto tv su tutti i formati: smartphone, pc, tablet, smart TV e dispositivi OTT.
Elementi che potranno rivelarsi ancora più chiari con Data Lake Nessie, il nuovo progetto lanciato da UPA. Si tratta di una piattaforma tecnologica di gestione dei big data per la comunicazione e il marketing. Un’intelligenza artificiale applicata ai dati raccolti per aiutare le aziende nel digital e costituita ad hoc per la profilazione dei consumatori.
Questa ulteriore opportunità per il rilancio dei consumi si colloca all’interno di un quadro disegnato dal Presidente dell’UPA in cui viene evidenziata “una forte e diffusa preoccupazione degli italiani sullo stato del Paese, che porta a risparmiare anziché consumare”. (D.D. per NL)