Decolla la pubblicità nel secondo trimestre: in aprile, l’intero comparto media sale complessivamente a un +8%, registrando un incremento del 4,4% sullo stesso periodo 2013.
Se è vero che nel complesso il secondo trimestre dell’anno ha avuto una partenza sprint, va comunque sottolineato che il balzo non è stato omogeneo per tutti i settori: la televisione infatti registra la fetta maggiore degli incrementi, mentre il comparto della stampa si attesta sul livello dell’anno precedente. Nel dettaglio, la pubblicità in tv cresce del 16,5% e si prevedono aumenti maggiori nei prossimi mesi grazie all’evento dei mondiali di calcio in Brasile. I quotidiani si fermano a un +1,3% e calano anche le riviste specializzate, passate da 34 mln a 32. I risultati parlano chiaro: alcune testate devono correre ai ripari al più presto. È il caso del settimanale Stern, che in aprile registra un -30,2% dei ricavi pubblicitari rispetto al 2013 (in calo dell’11% sul primo trimestre dell’anno); meno male – ma comunque in perdita – anche Spiegel e Focus che segnano rispettivamente un -5,3% e un -4,1%. La situazione non è delle più rosee nemmeno per il settimanale economico del gruppo editoriale Handelsblatt, il Wirtschaftswoche che scende di 15,3 punti. Come si legge dalle pagine di ItaliaOggi (in un articolo di giovedì 22 maggio) in sei anni, a partire dal 2007, i quotidiani hanno perso un miliardo e 600 mln di ricavi pubblicitari, perdita che non può essere imputata unicamente alla crisi economica. Domande e perplessità sorgono dunque spontanee: se il mercato pubblicitario tedesco risulta complessivamente in ripresa, perché invece il mezzo stampa non riesce ad approfittarne? Forse qualcosa nelle strategie di marketing non procede per il verso giusto ed è indispensabile trovare al più presto soluzioni per arginare i danni. (V.R. per NL)