Secondo l’istituto di rilevazione Nielsen, per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari in Italia, marzo si chiude in maniera stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno 2018. Il primo trimestre del 2019 si conclude in calo dello 0,2% (-3,5% se si esclude la stima su search, social, annunci sponsorizzati e “Over The Top”), con una flessione di circa 4,2 mln di euro.
Relativamente alla raccolta pubblicitaria sui singoli mezzi, la Tv scende nel mese di marzo del 1,2% e nei primi tre mesi dell’anno del 2,7%, raggiungendo 945,4 mln di euro. Nel trimestre in analisi, nello specifico, Mediaset segna -4,8% (514,3 mln di euro) e Rai -0,9% (209,4 mln); in contro tendenza Sky (+0,5% con 120 mln) e La7/La7d (+5,3% con 42,5 mln).
La Go Tv chiude il mese con +3,2%, ma con -0,2% dall’inizio dell’anno. Angelo Sajeva, presidente di Fcp – Assogotv, ha così commentato questo dato, riguardante un mercato che, comunque, fatica a crescere: “L’ascesa della Go Tv è coerente con l’aumento del tasso di mobilità degli italiani che si sta avvicinando al 90%, […] è anche cambiata la modalità di spostamento con un aumento del trasporto pubblico che rende così ancora più attrattivi gli ambienti della Go Tv […] lo hanno ben compreso gli investitori che privilegiano sempre di più la pianificazione di più ambienti (almeno due) per sviluppare copertura incrementale a costi efficienti”.
Sempre in negativo i quotidiani che perdono il 10,7% nei trenta giorni e il 12,2% nel periodo gennaio-marzo; molto male i periodici rispettivamente con -18,7% e -13,1%. La radio, di poco, ma cresce dello 0,8% a marzo e del 0,4% nel trimestre.
Sempre secondo i dati Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nel primo trimestre dell’anno chiude in positivo a +8,7% (+3% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).
Il cinema cresce del 20,8%, mentre il transit e l’outdoor si rilevano essere negativi, con -0,3% e -7,2%.
Per quanto riguarda i settori merceologici gli andamenti sono differenti: in crescita tempo libero (+18,2%), farmaceutici (+7,5%), finanza (+25,6%) e informatica (+99,2%), in calo distribuzione (-4,3%) e telecomunicazioni (-21,7%).
Tornando al dato generale, Alberto Dal Sasso, ais managing director di Nielsen, sostiene che la crescita zero del mercato pubblicitario sia causata dall’estrema polarizzazione dei settori e ritiene che il risultato dei prossimi mesi sarà fortemente influenzato dalle performance di quei settori che nel primo trimestre avrebbero potuto fare di più: “Sarà un anno segnato da crescite flebili, la cui dimensione sarà da valutare anche in funzione dei segnali derivanti dai singoli mercati”. (N.S. per NL)