Il mercato pubblicitario globale è in crescita: lo studio Advertising expenditure forescast di Zenith, agenzia di comunicazione di Publicis, la spesa pubblicitaria aumenterà del 4,2%. Si tratta di una percentuale comunque contenuta rispetto al ritmo della crescita economica mondiale, ma bisogna considerare che lo svantaggioso confronto con il 2016, anno pieno di eventi mediatici come le Olimpiadi, i campionati europei di calcio e le elezioni americane, che nel complesso sono valsi 6 miliardi di dollari di investimenti. Inoltre va tenuto conto dell’effetto della Brexit, che ha fatto crollare il mercato del Regno unito, tra i più floridi dell’UE con il suo tasso di crescita annuo medio del 7,3%. Le aree “forti” sono invece l’America Latina, l’Europa centro-orientale e l’Asia, mentre la crescita sarà più cauta nella parte occidentale del Vecchio continente e negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Italia, Zenith prevede che la crescita del mercato pubblicitario risentirà dell’incertezza politica e sarà solo dell’1,4% (stima inferiore rispetto a quelle di Nielsen e di Upa, rispettivamente al 3% e al 2%). Il canale dominante per gli investimenti pubblicitari resterà sempre la televisione, che occupa il 47% del mercato, con particolare crescita dei canali tematici. Tra gli altri media, spicca il digital (+7,4%), seguito dal cinema stabile al 6,8% e dalla radio (+1%). In contrazione invece le affissioni (-3%) e la stampa con i quotidiani (-6%) e i mensili (-4,9%). (P.B. per NL)