Pubblicità. Continua la ripresa del settore in quasi tutti i segmenti: +2,3% del mercato pubblicitario nel primo trimestre 2016; continua il crollo di quotidiani e periodici ma crescono tv e radio; bene anche il comparto web, anche se oligopolio di social e search engine.
Crescita stabile per il mercato pubblicitario in Italia, almeno stando a quanto dicono gli ultimi dati Nielsen disponibili e riferiti al primo trimestre 2016. A fine marzo, il settore registra un +2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente corrispondente a 35 mln di euro; a questo bisogna aggiungere le stime fatte da Nielsen sulla porzione del web non monitorate quali search e social che porterebbero la crescita fino ad un +3,8%, netto segnale del prosieguo della ripresa del mercato. Risultati, in definitiva, che mostrano un andamento “più positivo del trend macroeconomico”, come sottolineato da Alberto dal Sasso, managing director di Nielsen. Andando a vedere i singoli segmenti del settore, poco da dire sulla continua discesa di quotidiani (-4,4%) e periodici (-4,5%); tutt’altra storia per la tv, che se a marzo cresce del 3,1%, chiude il trimestre a +5,1%. La radio consolida un +1,7% sul trimestre, praticamente trascinata dall’andamento di marzo che registra un +1,6%. Per quello che riguarda il web, includendo le sopracitate stime Nielsen, internet colleziona un +7,8% nel trimestre; se invece le si escludono, il dato è +0,8%, che diventa un -1,5% se si considera il solo mese di marzo. La disparità così grande fra i due dati, indica che in pratica tutto il segmento pubblicitario online è nelle mani dei pochi player che gestiscono l’advertising su search e social, vale a dire quei colossi come Google o Facebook. Infine cresce del 16% il cinema, accompagnato da outdoor (+13,2%) e transit (+15,7%); in flessione invece, del 2,5%, l’out of home tv. (E.V. per NL)