Bilanci alla mano e qualche insuccesso incassato hanno spinto Urbano Cairo (foto), fondatore di Cairo Communication, a pensare ad un rinnovamento dell’azienda. Cairo Communication si occupa della raccolta pubblicitaria su La7 dal 2002. In un mercato scarsamente dinamico, nel primo anno di attività raddoppia il valore del fatturato e al terzo anno supera gli obiettivi prefissati. Il primo semestre 2008, invece, chiude con un pareggio rispetto allo stesso periodo 2007. La7 rappresenta per l’impresa quasi il 45% del fatturato ma, a fine 2008, il contratto con l’emittente scade. Per non rischiare di perdere l’intesa che dura ormai da sei anni, il presidente punta ad un potenziamento della struttura per migliorare i risultati. Ci sarà più spazio per le tele-promozioni e la possibilità di concentrare strategicamente gli spot in prima serata. Spiega lo stesso Cairo: “I clienti sono soddisfatti per la continuità di palinsesto, sanno che avranno più opportunità per far vedere le loro campagne. E noi siamo scatenati per fare meglio, vogliamo potenziare la struttura, con più agenti”. Il gruppo si occupa anche di editoria dalla quale ricava l’80% del fatturato dai settimanali Dipiù, Dipiù Tv e Diva e Donna. Anche in questi casi, si punta sul potenziamento dei prodotti esistenti. “Nel trimestre aprile-maggio-giugno”, prosegue Cairo, “il fatturato in edicola di queste tre testate è salito del 7% rispetto allo stesso periodo 2007. Non facciamo abbinate e i gadget pesano solo per il 2% del fatturato”. Per quanto riguarda l’argomento stampa periodica, il presidente sottolinea: “Ci concentriamo sulla raccolta periodica delle nostre testate e non siamo interessati a lavorare per altri editori concorrenti nei periodici. Però, un domani, potremmo allargarci alla raccolta della radio o dei quotidiani”. Da otto anni il gruppo Cairo Communication è quotato in borsa, il 2007 è stato chiuso con un fatturato pari a 263 milioni di euro aggiudicandosi i titoli di terzo e quarto editore italiano di periodici e di ottava concessionaria. Inoltre Cairo, è anche presidente del Toro dove ha promesso di presiedere per dieci anni. Nei primi due anni e mezzo, però, si è registrata una perdita pari a 9,1 milioni di euro, e a chi fa notare questi bilanci il presidente risponde: “Nel calcio i primi tre anni servono a imparare e capire. Ora è tempo di mettere in pratica. Le perdite di 9,1 mln di euro derivano anche dal fatto che io, nel 2005, ho comprato il Toro quasi senza giocatori quindi ho dovuto investire molto all’inizio”. E conclude: “Io vorrei rimanere almeno fino al 2015. Ma solo se i tifosi continueranno a volermi bene”. (Sara Fabiani per NL)