Pubblicità: Asia, Africa e Sud America crescono a dismisura nel 2006

Crescono, ma di poco, anche Europa e Stati Uniti. Crolla la Gran Bretagna, l’Italia stenta


L’advertising è uno di quei settori per i quali il tempo sembra non passare mai, anzi. Più si va avanti con gli anni, più i tassi di crescita sembrano non arrestarsi. Nel vecchio continente e negli Stati Uniti i tassi sono, rispettivamente, del +4% e +5%, ma, secondo i dati di Nielsen Media Research, nell’emisfero nord del globo si concentra circa il 70% del totale degli investimenti in pubblicità. Negli Usa (così come in Europa) è stato il web, lo scorso anno, il vero traino del settore, con un +35% (oramai, ogni anno, cresce a ritmi da doppia cifra), seguito da tutti gli altri (tutti in positivo), meno che dalla stampa quotidiana locale, che raccoglie sempre meno.
Capitolo Asia-Africa-Sud America. Trainati da alcune realtà in forte espansione (vedi India e Cina su tutti), questi continenti (che, ancora, fatturano meno della metà di quelli più industrializzati) registrano crescite in doppia cifra, che fanno ben sperare per il futuro della loro economia: il comparto pubblicitario asiatico è cresciuto, nel 2006, del 16% (con India e Cina a fare la parte del leone), quello sudamericano del 19%, quello africano, addirittura, del 23%. Certo, i valori assoluti non hanno nulla a che vedere con quelli di casa nostra, ma questo trend positivo lascia ben sperare. Passiamo alla situazione italiana. A fronte di una crescita media del 4%, in Europa (eccezion fatta per la Gran Bretagna, che precipita ad un -3,8%, frutto della crisi che sta attraversando il settore radiotelevisivo), il nostro comparto pubblicitario va decisamente più adagio: +1,4% nel 2006, con previsioni che parlando di una lieve flessione che porterà, nel 2007, ad una crescita dell’1,1%. Nel dettaglio, anche qui da noi è la rete a scalzare tutti gli altri settori, con una crescita addirittura superiore a quella statunitense (36,8%). Perde, poi, un po’ di terreno la televisione (-1,2%) e ne perde molto il cinema (-5%9, sempre più in caduta libera. Ottimo risultato, invece, per quel che concerne la radio: +5,1%, a testimonianza del trend più che positivo che sta investendo il comparto in tutti i suoi aspetti. (Giuseppe Colucci per NL)

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