«Rai Pubblicità mette a segno nel mese di novembre un eccellente risultato, con una raccolta pari al +7,5% su tutti i mezzi e con la tv al +8%».
Così l’amministratore delegato Fabrizio Piscopo, che spiega che l’ottima performance «consentirà a Rai Pubblicità di raggiungere un valore positivo anche nel 2014 sulla tv e un sostanziale pareggio come concessionaria (mentre il mercato tv chiuderà l’anno con un risultato negativo, intorno al -2%). Nielsen segnala che il risultato è stato ottenuto con un decremento di prezzo medio, abbastanza inevitabile in periodo recessivo così difficile, molto meno accentuato però rispetto al competitor». Ma, se il trend RAI conferma quello che scriviamo ormai da due mesi su un’evidente inversione della rotta negativa del mercato pubblicitario radiotelevisivo italiano, non mancano le polemiche, introdotte dall’accusa della concorrenza a RAI di aver conseguito il risultato attraverso politiche di svendita dei listini. Solo illazioni, per Piscopo, secondo il quale sia il costo per grp’s sul target 25-54, dove si concentrano l’80% degli investimenti, sia il costo per secondo è più alto di quello degli altri player, oltre al fatto che RAI, avendo una quota pubblicitaria del 23% e un affollamento del 4%, non è leader di mercato nella pubblicità televisiva, mentre lo è negli ascolti. «Per il 2015 – spiega l’a.d. della concessionaria pubblica – le previsioni vedono un mercato che, nel migliore dei casi, sarà flat e nel peggiore sarà ancora negativo di uno o due punti. Rai Pubblicità offrirà diverse novità sia nei formati e prodotti pubblicitari, sia nelle tecnologie applicate all’advertising». (E.G. per NL)