Le rilevazioni Nielsen sugli investimenti nel mercato pubblicitario in Italia nel mese di luglio 2015 registrano un complesso pari -2,7% per 101 mln.
Continua la discesa negli inferi dei quotidiani (-8,4%), mentre emergono: un persistente calo (ancorché ridottosi) per i periodici (-2,8%), un preoccupante scivolone per la tv (-3,2%), bilanciato da una formidabile crescita della radio (+9,1%), una diminuzione per Internet (-2,6%), ottime perfomarce per l’outdoor (+5,8%) e soprattutto per il transit (+17,7%), un aumento interessante per l’out of home Tv (+2,6%), un segno stabile per il cinema (-0,3%) e un crollo per il direct mail -3,7%. Il presidente dell’Unione pubblicitari associati (UPA) Lorenzo Sassoli de Bianchi ha commentato: "Anche a luglio il mercato tiene. I primi sette mesi dell’anno chiudono in pareggio, nonostante l’effetto dei mondiali di calcio dello scorso anno, quindi la tenuta complessiva del mercato, che comprende tutta l’area digital, è costante negli ultimi mesi e va consolidandosi. A ciò si aggiungano i segnali positivi che arrivano dai dati sui consumi (+2,1%), sul PIL (+1,1%) e sulla fiducia degli italiani (l’indice a 109, da 106 ad agosto), cosicché la conferma che il mercato della pubblicità possa chiudere quest’anno tra il +1% e il +2% appare più che realistica". Nel dettaglio, nei sette mesi del 2015 appena passati, il mercato degli investimenti pubblicitari chiude con un sostanziale pareggio, considerando anche la porzione web attualmente stimata da Nielsen. Relativamente ai singoli mezzi, la TV continua a risentire maggiormente dell’assenza dei Mondiali di calcio, con un decremento del 5,6% per il singolo mese, che porta il periodo cumulato gennaio – luglio a -3,2%. Il confronto con i Mondiali condiziona anche l’andamento dei Quotidiani, che chiudono i primi 7 mesi a -8,4%. Le performance di periodici e radio a luglio, invece, si ripercuotono positivamente anche sul periodo cumulato, facendo registrare un calo più contenuto dei magazine rispetto al resto dell’anno (-2,8%) e una consolidata crescita della radio, che chiude a +9,1% nei primi sette mesi, rimanendo sensibilmente al di sopra della media del mercato. (E.G. per NL)