Il volume del mercato pubblicitario nel 2018 dovrebbe crescere del 5,2% a livello globale e del 2,1% in Italia, dove si prevede un forte aumento del marketing relativo a social (+21%), video (+12%) e search (+9%) che bilanciano il decremento di radio (-1%) e stampa (-7%). Ecco perché occorre integrare le piattaforme.
Lo rivela l’ultimo studio targato Magna, l’istituto di ricerca del gruppo IPG Mediabrands, che lancia una previsione relativa al prossimo anno.
Le concessionarie advertising dovrebbe raggiungere nei prossimi 12 mesi i 535 miliardi di dollari di fatturato grazie ad eventi sportivi come Mondiali di calcio (in Russia il prossimo giugno/luglio), Olimpiadi Invernali di Pyeongchang (febbraio, Corea del Sud) e alle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti (per le quali il fenomeno Trump catalizzerà tutta l’attenzione mediatica).
Nel complesso, i tre sopraccitati fattori dovrebbero portare circa 5 miliardi di introiti, pari a quasi l’1% del totale annuale. È previsto un incremento della pubblicità digitale e mobile del 13% per 237 miliardi dollari, in contrasto con la contrazione dei mezzi tradizionali. “La transizione verso un mondo dei media incentrato sul digitale accelera poiché le vendite di annunci online continuano a crescere velocemente, e spesso più rapidamente, del previsto – ha sottolineato Vincent Létang, EVP di Magna e direttore della ricerca pubblicata – Si prevede che le vendite di annunci digitali rappresenteranno il 50% del mercato pubblicitario entro il 2020. Nel frattempo la competizione della televisione lineare nei principali paesi , come Stati Uniti, Regno Unito e Australia, solo per citarne alcuni, unitamente all’inflazione dei Cpm, non è più abbastanza forte da compensare il decremento delle audience e la minore domanda da parte del FMCG”. Nonostante la mancata qualificazione della Nazionale italiana di calcio a Russia 2018, anche nel Belpaese la raccolta dovrebbe crescere dell’1,5% grazie all’impennata dell’online (+10,9%). (M.R. per NL)