Sono state pubblicate nella gazzetta ufficiale della U.E. (3.12.2014 n. c433) le attese conclusioni del Consiglio d’Europa sulla politica audiovisiva europea (CONCL 03/12/2014, n. 2014/C433/02).
Il documento è stato adottato dal Consiglio formale dei ministri della cultura, gioventù, istruzione e sport dell’Unione Europea, presieduto dal Ministro Dario Franceschini, ed è frutto di lungo dibattitto presso un apposito tavolo tecnico in seno al Consiglio dell’Unione europea. Il documento prende le mosse dal riconoscimento dell’essenzialità dell’industria audiovisiva per la crescita, economica e culturale, dell’UE, e dell’evoluzione tecnologica che determina ora la coesistenza di cinema, servizi di media audiovisivi lineari, come la televisione, e nuovi servizi di media non lineari. Proprio l‘offuscamento della linea di demarcazione tra servizi di media audiovisivi lineari e non lineari, secondo il Consiglio, solleva interrogativi riguardo all’adeguatezza, nel contesto attuale, delle disposizioni legislative esistenti dell’UE. Un’importante precisazione contenuta nel documento è quella del punto 7, per la quale “nel contesto dell’era digitale i diritti d’autore dovrebbero continuare ad avere la funzione di proteggere e stimolare la creazione e garantire un compenso appropriato ai titolari dei diritti, consentendo al tempo stesso lo sviluppo di nuovi servizi innovativi e l’accesso transfrontaliero per i cittadini”. Vengono quindi precisati gli obiettivi principali della politica audiovisiva europea nell’era digitale, ossia: a) facilitare la fornitura di contenuti ampi, culturalmente e linguisticamente diversificati e di alta qualità; b) soddisfare la domanda del pubblico garantendo un accesso facile, rapido, transfrontaliero e legale ai contenuti, la piena circolazione transfrontaliera delle opere audiovisive europee e la visibilità e presenza delle opere europee in tutte le piattaforme di distribuzione; c) garantire condizioni di parità per la competitività dei fornitori dei servizi di media audiovisivi nel mercato unico. Occorre quindi: garantire il pluralismo dei media, promuovere un mercato unico dell’audiovisivo neutrale da un punto di vista tecnologico, salvaguardare gli interessi pubblici, compresa l’attuale responsabilità degli Stati membri in materia di sicurezza nazionale, la protezione del pubblico, in particolare dei minori, e l’accesso per gli anziani e le persone con disabilità, sostenere l’alfabetizzazione mediatica, in particolare fra i bambini e i giovani, e promuovere l’accesso al patrimonio cinematografico europeo e l’alfabetizzazione cinematografica. Il Consiglio invita quindi la Commissione a completare rapidamente la revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi alla luce delle rapide evoluzioni tecnologiche e di mercato dovute al passaggio al digitale. La invita inoltre ad attuare il processo di dialogo strutturato sulla politica cinematografica in Europa tramite il forum del cinema europeo e a promuovere l’utilizzo dei programmi Erasmus+, Orizzonte 2020 e COSME per finanziare attività di istruzione, formazione e ricerca e innovazione a sostegno del settore audiovisivo. Altri “inviti” riguardano, nel contesto imprenditoriale, la messa alla prova dell’impatto di nuove modalità di distribuzione dei film nel contesto del programma «Europa creativa» (sottoprogramma MEDIA) e la valutazione di possibilità di sperimentazione di tali approcci nel quadro degli obiettivi delle politiche cinematografiche nazionali. Vanno poi incoraggiate prassi che rendano più facile la concessione di licenze per servizi di media audiovisivi online multiterritoriali, e gli scambi e la cooperazione internazionale fra operatori attivi nella catena audiovisiva, anche al fine di migliorare l’aggregazione di informazioni e dati statistici e rafforzare a questo proposito la cooperazione con l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo. Alcuni importanti inviti sono destinati agli stati membri, i quali dovranno provvedere affinché la legislazione e i regimi di finanziamento pubblico favoriscano l’innovazione e la sperimentazione con «finestre di distribuzione» quale la distribuzione simultanea su piattaforme diverse. A tutti arriva l’invito al riequilibrio del finanziamento pubblico delle opere audiovisive orientandolo verso lo sviluppo, la distribuzione e la promozione. Gli stati membri dovranno poi promuovere, ogniqualvolta sia opportuno, la creazione di fondi di garanzia e fondi di investimento cofinanziati da investitori pubblici e privati e promuovere la costruzione di capacità al fine di sostenere le banche e gli intermediari finanziari per quanto concerne il finanziamento di società audiovisive, in conformità del piano per lo sviluppo di capacità del programma «Europa creativa». Infine, nella auspicata revisione della direttiva sui media audiovisivi la Commissione dovrà: a) valutare se l’attuale distinzione regolamentare fra servizi di media audiovisivi non lineari e lineari resti appropriata nell’era digitale; b) valutare il funzionamento del principio del «paese di origine» nel panorama audiovisivo; c) valutare il modo più efficace per creare condizioni di parità fra tutti gli attori della catena di valore; d) valutare l’efficacia delle misure per la promozione delle opere europee, come previsto dalla direttiva sui servizi di media audiovisivi, considerando misure alternative che possano garantire l’efficiente promozione delle opere europee nel panorama digitale; e) valutare il funzionamento delle attuali disposizioni in materia di pubblicità; f) garantire un elevato livello di protezione dei minori su tutti i servizi di media audiovisivi. Dovrà inoltre presentare le proposte necessarie per continuare a modernizzare il quadro giuridico dell’UE sul diritto d’autore alla luce del passaggio al digitale e a vantaggio sia dell’economia che delle diversità culturale europee, tra l’altro per facilitare l’accesso online, legale e transfrontaliero alle opere audiovisive, promuovere la circolazione transnazionale online di opere audiovisive, proteggere e ricompensare autori e altri titolari dei diritti, fornire un quadro equilibrato di diritti, doveri e responsabilità lungo la catena di valore e migliorare il livello di digitalizzazione e disponibilità online del patrimonio cinematografico. (Confindustria RTV)