Ce la farà o no? Forse non importa: l’importante è che ci provi. Continua a tappe forzate il lavoro di Renato Brunetta (foto) al Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione. Il vulcanico ministro è ormai entrato nell’immaginario collettivo del popolo italiano. Tra i più amati (dai cittadini) e i più odiati (dai dipendenti della P.A.) del quarto Governo Berlusconi. Anche da Berlusconi stesso, che un giorno rode d’invidia per la luna di miele che il suo ministro sta vivendo con parte dell’opinione pubblica italiana, e un giorno se ne vanta pubblicamente come se fosse il suo pupillo favorito, facendo propri i risultati della sua dirompente azione. Ultima promessa, una P.A. completamente digitalizzata. Niente più carta dunque. O quasi. L’obiettivo è quello di arrivare a questo risultato entro fine 2009. Quindici mesi per compiere un’impresa titanica. Si comincia dalla scuola. Con il ministro Gelmini è stato avviato un progetto chiamato “scuola e università in rete”. Per fare un esempio, si prevede l’abolizione delle pagelle cartacee: i risultati verranno pubblicati in rete. E poi: niente più statini, circolari, etc. Stando a quanto si rumoreggia nell’entourage del ministro, dopo la scuola toccherà alla sanità, alle politiche sociali, ai giovani, al turismo. E poi agli enti locali, tramite una serie di convenzioni ad hoc stipulate con le regioni e le città capoluogo. Qualche mese ancora, e la carta, per quanto possibile, sarà soppressa. E magari un giorno riceveremo le multe nella nostra casella di posta elettronica. (Davide Agazzi per NL)