"I contributi a radio e tv erogati nel 2008 parlano chiaro: su un totale di circa 30 mln di euro, il 54,24% sono andati a sei emittenti espressioni di partiti politici; il restante 45,76% è andato a circa 1.200 emittenti tra radio e tv locali".
Lo denuncia oggi la Federazione Radio Televisioni, uno degli enti esponenziali che più si sta dando da fare in questi giorni per protestare contro la decisione del governo di cancellare le provvidenze editoriali delle radio e tv locali, disposta, con un vero e proprio blitz, in occasione della conversione in legge del Decreto Legge cd. Milleproroghe. "Banalmente – continua la FRT – si potrebbe, semplificando il concetto per meglio comprendere le reali proporzioni, sintetizzare così: a 8 emittenti (di partito) vanno mediamente circa 2 milioni di euro cadauno, mentre alle “restanti” 1.200 emittenti vanno circa 12 mila euro a testa. Qualora poi si consideri, e si mettano a confronto: il volume di fatturato, il numero di occupati, il livello di ascolti, i servizi di informazione resi ai cittadini (migliaia di notiziari locali mandati in onda ogni giorno da radio e tv locali) si comprende il sentimento di incredulità e sdegno da parte degli editori radiotelevisivi. Se questi sono provvedimenti equi e non discriminatori…".