Bilancio positivo per il Working Party on Police and Justice (WPPJ), il Gruppo dei Garanti europei per la protezione dei dati personali costituito nel 2007 con l’obiettivo di affrontare le problematiche connesse all’attività di collaborazione giudiziaria e di polizia (il cosiddetto “Terzo Pilastro”).
Fra le questioni che più hanno impegnato nel 2008 il WPPJ, presieduto da Francesco Pizzetti, vanno segnalate innanzitutto le attività connesse al processo di adozione della Decisione quadro del Consiglio Ue in materia di protezione dati nel III Pilastro (avvenuta nel mese di novembre 2008) e le problematiche attinenti l’attuazione del Trattato di Prüm (che prevede l’obbligo per le autorità responsabili delle indagini penali negli Stati membri Ue di scambiarsi informazioni basate sull’utilizzo del Dna). In entrambi i casi il WPPJ ha richiamato la necessità di rispettare alcuni principi fondamentali e di garantire un adeguato raccordo fra le autorità nazionali di protezione dati al fine di consentire controlli realmente efficaci.
In numerose occasioni nel corso del 2008 il WPPJ ha sollecitato le istituzioni europee (anche attraverso incontri bilaterali con le più alte cariche istituzionali) ad offrire chiarimenti sulla natura delle molte iniziative adottate o proposte nel settore del Terzo Pilastro, che a giudizio del Gruppo non risultavano essere sufficientemente coordinate e non tenevano nel dovuto conto le esigenze di protezione dei dati e della privacy.
Sotto la presidenza italiana, il Gruppo di lavoro europeo si è anche adoperato in un’attività di analisi per valutare le prassi attualmente in essere rispetto alle attività di controllo nel settore della cooperazione giudiziaria e di polizia, con l’obiettivo ultimo di predisporre un manuale operativo comune da utilizzare in tutta Europa. E’ stata, inoltre, avviata la creazione di un inventario degli accordi bilaterali in vigore fra i Paesi europei e Paesi non-europei, con lo scopo di elaborare indicazioni utili a garantire l’armonizzazione fra le disposizioni in materia di protezione dei dati, contenute in tali accordi, e quelle presenti negli strumenti vigenti e cogenti a livello europeo (in particolare, la Convenzione 108/1981 del Consiglio d’Europa).
Per quanto riguarda il piano d’azione 2009, il Gruppo ha come obiettivo primario quello di continuare a dare un fattivo contributo ai Paesi membri ed alle Istituzioni Europee soprattutto in vista della entrata in vigore del trattato di Lisbona, che rivoluzionerà l’architettura istituzionale dell’Unione europea e renderà necessaria un’ulteriore armonizzazione delle disposizioni in materia di protezione dei dati anche nel settore del “Terzo Pilastro”.